"Provinciali perse da Conti, Lega e Dc? Sono preoccupato per lo stato di Di Paola", Licata: "Di Stefano sconfitto per l'inconsistenza M5s"

Gela.  E' stato, fino alla fine, tra i maggiori avversari politici del “modello Gela”, che ha vinto le amministrative. Alle provinciali di secondo livello non è stato da meno, sostenendo, con la lista Dc, il sindaco di Niscemi Massimiliano Conti. Il commissario dei cuffariani Giuseppe Licata va dritto contro il vicepresidente Ars Nuccio Di Paola, che oggi, come abbiamo riportato, ha parlato di un esito avverso alla Lega e allo stesso Conti, sostenuto peraltro da pezzi da novanta come gli assessori regionali salviniani Faraoni e Sammartino e dal leader Dc Cuffaro. “Le dichiarazioni dell'onorevole Di Paola sulle elezioni provinciali lasciano basiti e destano forte preoccupazione sul suo stato di salute mentale. Come si può affermare che a perdere queste elezioni sia stato Conti, appoggiato da Sammartino e Cuffaro, quando il suo candidato, il sindaco di Gela Di Stefano, è arrivato terzo e ultimo nonostante un centrodestra spaccato in due? Ma ha completamente perso il senso della misura? Come può dichiarare, inoltre – dice Licata - di voler costruire un'agorà regionale, augurandosi che in questa futura e ipotetica alleanza possono starci anche esponenti che alle provinciali hanno scelto Tesauro o Conti? Si rende conto che in questo modo sta aprendo un vero e proprio mercato delle vacche, alimentando un becero trasformismo, con la conseguenza di mortificare spudoratamente quei principi e quei valori su cui dovrebbero invece fondarsi i partiti politici? É questa la sua concezione della politica? Dio ce ne scanpi. Colpisce, infine, la sua poca dimestichezza con l'aritmetica, perché quando sostiene che la sua coalizione si è rafforzata con il 28 per cento, dimentica di precisare che i partiti e movimenti civici e pseudocivici erano erano sette, PD, 5stelle, Avs, Italia viva, Una Buona Idea, Area Civica di Caltanissetta e Mazzarino Lab. Se la matematica non è un opinione, ventotto diviso sette dà come risultato quattro. Esito modesto per un partito come i cinquestelle che aspira addirittura alla presidenza della Regione”. Secondo Licata, l'esito delle provinciali e il risultato dell'alternativa di Di Stefano sono l'esito di una debolezza politica evidente del Movimento cinquestelle. “Se ne faccia una ragione l'onorevole Di Paola – continua - il sindaco di Gela ha perso per l'inconsistenza e l'irrilevanza dei partiti politici che lo hanno appoggiato, principalmente dei cinquestelle. Ben diversa è la situazione della Dc che, con liste proprie, ha eletto in tutta la Regione quattordici consiglieri e ha ottenuto una soglia del 15 per cento. Anche nella nostra provincia, del resto, sempre con la lista Dc ben identificata e non con un'ammucchiata di partiti e movimenti tra loro diversi, abbiamo ottenuto il sette per cento. Tutto questo dovrebbe convincere Di Paola a essere più cauto quando spara certe frottole. Porti maggior rispetto verso esponenti politici che, come Cuffaro, sono veri e propri leader e di una statura ben diversa dalla sua e di parecchie spanne”. Licata non trascura, in chiave regionale evidentemente, le ambivalenze degli autonomisti. “Se poi, come è nella sua indole, vuole denigrare qualche avversario politico – conclude - gli consigliamo di non trascurare l'onorevole Lombardo, il quale si permette il lusso di stare con loro in giunta per poi farli perdere alle provinciali. Un politico serio, se vuole apparire credibile, è su questo che dovrebbe intervenire e prendere una posizione coerente. Cosa che lui non è in grado di fare. Sforziamoci a restituire dignità alla politica”.