Gela. Davanti alla disperazione di tanti esercenti locali, costretti ancora una volta a non poter rialzare le saracinesche a causa delle restrizioni della zona rossa, il sindaco Lucio Greco ha appena firmato una missiva, indirizzata direttamente al premier Mario Draghi. L’avvocato, facendosi quasi portavoce di tutte le categorie che questa mattina hanno protestato in piazza Umberto I, chiede che direttamente Roma, ma anche la Regione, aprano uno spiraglio, concedendo aiuti agli esercenti costretti al fermo, bloccando anche il pagamento dell’Imu. Nella lunga comunicazione, Greco spiega di essere vicino agli esercenti e in municipio sono già state autorizzate misure, di competenza dell’ente. “Il Comune di Gela, come amministrazione, si è già attivata, unitamente alla Commissione sviluppo economico, per creare forme di sostegno nei riguardi delle categorie colpite sperando che prima possibile si passi alla “zona gialla”. Con delibera di giunta, infatti, abbiamo ampliato le zone all’aperto dei tanti locali della città nella speranza che, presto, divenuta zona gialla si possa far ripartire l’economia dei ristoratori che potranno accogliere gli avventori all’aperto – si legge nella missiva – gli spazi ampliati saranno concessi gratuitamente fino a dicembre 2021. Abbiamo anche predisposto l’attivazione della gratuità del suolo pubblico. Inoltre, sempre nell’ottica del sostegno, stiamo lavorando all’eliminazione della Tari limitatamente ai giorni nei quali le attività hanno subito la chiusura forzata dovuta alla zona rossa. Queste, sono solo alcune delle misure alle quali stiamo lavorando limitatamente alle competenze che ci sono proprie, ma questa è l’occasione, però, affinchè anche il governo collabori con noi e faccia sentire che è dalla parte dei tanti che oggi, spesso, sono disperati e non sanno quanto a lungo durerà questa disperazione e questa solitudine nella quale, va detto, sentono di essere sprofondati”. Un appello lanciato dal sindaco, dopo l’incontro avuto nel pomeriggio con i rappresentanti di categoria di Casartigiani, Confcommercio, Confesercenti, Cna, Fipe e Fiepet. Come precisato nella lettera inviata a Roma, gli esercenti e i loro rappresentanti sono concordi nel richiedere “la riapertura delle attività, una maggiore incisività nelle operazioni di vaccinazione, l’eliminazione del coprifuoco, la correzione dei criteri di valutazione della determinazione della colorazione delle zone, una maggiore possibilità di accesso al credito grazie ad un sistema bancario più efficace, più snello e più flessibile”, si legge ancora.
Inoltre, Greco scrive che “dietro le cosiddette “categorie”, ci sono uomini e donne che stanno vedendo il proprio futuro usucapito dall’incertezza e da una zona rossa che adesso assume la connotazione amara e insopportabile dello stato di assedio perenne”. “Nel farmi tutore, ovviamente, non dimentico che il diritto alla salute è il principale volano in questo momento per uscire prima possibile da questo stato di assedio – aggiunge Greco – è il tempo però che pur non dimenticando il diritto alla salute, si guardi con più favore e comprensione alle categorie più colpite dalla crisi dovuta alle chiusure anche a costo di chiedere a gran voce, io per primo, che il governo centrale e quello regionale, riconoscano e razionalizzino che questi uomini e queste donne non possono essere lasciati in balìa della loro disperazione e quindi è necessario, anzi doveroso, che governo nazionale e regionale, ognuno per le proprie competenze, si attivino non solo a riconoscere forme serie di sostegno ma si umanizzino al punto da guardare da questa parte scoprendo che qui ci sono uomini e ci sono donne che non stanno scegliendo il diritto al lavoro a discapito di quello alla salute; stanno chiedendo, invece, e noi con loro, che i due diritti siano connessi tra loro con ciò quindi ribadendo la loro esistenza come singoli cittadini che pretendono attenzione”.
Greco scrive a Mr Dracula? Quello che nel giugno 2015 chiuse i bancomat ai greci negando il latte ai neonati? Idea grandiosa.