Gela. I cantieri per la costruzione di un complesso edilizio, a Femmina Morta, furono bloccati senza che successivamente si ripropose una qualsiasi possibilità di riprenderli. Tra gli uffici comunali e gli imprenditori della Flavel Edil si innestò un lungo contezioso, culminato davanti ai giudici amministrativi. Due anni fa, il Cga, rivedendo una precedente pronuncia del Tar Palermo, riconobbe il diritto al risarcimento dei danni in favore dell’azienda, che lamentò la perdita economica subita per non aver potuto realizzare il progetto iniziale, per sedici villette. Da quel momento, nonostante l’intesa raggiunta sull’ammontare (per circa 348 mila euro), il municipio non ha mai pagato. Gli imprenditori si sono rivolti, attraverso i loro legali, nuovamente al Cga per il giudizio di ottemperanza. I magistrati amministrativi hanno preso atto del mancato adempimento. Un anno fa, gli uffici tecnici del Comune e gli imprenditori definirono l’entità della somma. Ad oggi, non c’è stato il pagamento. I giudici amministrativi escludono inoltre che possa darsi seguito al “credito da portare in compensazione” indicato dal municipio e che avrebbe ridotto notevolmente l’entità delle cifre dovute. Un credito in compensazione che nella disamina dei funzionari dell’ente sarebbe maturato per i mancati pagamenti degli oneri concessori da parte della società.
“In punto di fatto, deve rilevarsi che la sentenza di cui si chiede l’esecuzione nulla ha pronunziato con riferimento alle somme che l’Amministrazione pretende di portare in compensazione. È principio consolidato che, nel giudizio di ottemperanza, ogni eventuale contro credito vantato non può essere opponibile in una compensazione che non sia volontaria. Peraltro, secondo pacifica giurisprudenza, la certezza sull’esistenza del diritto opposto in compensazione è requisito essenziale del credito, che per essere considerato effettivamente liquido ed esigibile, deve essere definito sia nell’an che nel quantum debeatur. La finalità estintiva e satisfattoria dell’istituto della compensazione non potrebbe, altrimenti, raggiungersi nel caso in cui residui la possibilità di contestare in un momento successivo l’obbligazione fatta valere”, si legge nella sentenza. I giudici del Cga hanno riconosciuto per intero il credito vantato dall’azienda. Il Comune non si è costituito nel giudizio di ottemperanza. Lo sblocco delle somme dovrà avvenire entro sessanta giorni, in una fase molto delicata per gli equilibri dell’ente. Se il termine dovesse trascorrere infruttuosamente, sarà il prefetto di Caltanissetta ad intervenire in qualità di commissario ad acta.