Gela. Nessuno stop, almeno per il momento, al progetto di esplorazione e trivellazione in mare del gruppo Eni.
Un ampliamento della concessione. In attesa del verdetto dei giudici del Consiglio di Stato e dell’esito del referendum, a livello ministeriale arriva il via libera ad un ampliamento dell’area già data in concessione alla multinazionale nei pressi delle coste locali. Circa 120 chilometri quadrati in più. Le attività previste dal cane a sei zampe sono ricomprese nel più generale progetto ribattezzato “Offshore ibleo” con la costruzione della piattaforma Prezioso K oltre alla perforazione e al completamento di sei pozzi nei campi Argo e Cassiopea e di due esplorativi, ovvero Centauro 1 e Gemini 1. Un provvedimento che riguarda anche gli interventi previste nella zona della costa ragusana. Il sì alle trivelle in mare, già negli scorsi mesi, ha provocato la reazione di tante associazioni ambientaliste, a cominciare da Legambiente regionale. “Renzi sta prendendo in giro la Sicilia – sostiene adesso il presidente Gianfranco Zanna – con la complicità del governo Crocetta”. Mentre prosegue la mobilitazione dei lavoratori dell’indotto e di quelli del diretto Eni, il 18 febbraio primo vertice al Ministero dell’Ambiente e il 24 febbraio tutte le parti convocate per fare il punto della situazione intorno al protocollo d’intesa di due anni fa. Il 19 febbraio, invece, nuovo stop di tutti i dipendenti del gruppo Eni presenti in città.