Gela. Davanti al gup del tribunale di Caltanissetta dovranno presentarsi giovedì. E’ stata fissata l’udienza preliminare scaturita dall’inchiesta antimafia “Exitus”, che secondo gli investigatori avrebbe contribuito a fare ancora più luce sui presunti fiancheggiatori del boss sessantenne Salvatore Rinzivillo. Le indagini erano state chiuse ad inizio marzo. Per i pm della Dda nissena, sarebbe stato l’avvocato quarantenne Grazio Ferrara, legale di fiducia di Rinzivillo, a garantire un presunto collegamento tra il boss detenuto e i fiancheggiatori ancora liberi. Il professionista, rappresentato dall’avvocato Giacomo Ventura, ha sempre respinto ogni addebito, sostenendo di aver incontrato Rinzivillo solo per ragioni collegate al mandato difensivo ricevuto. Negli scorsi mesi, gli sono stati concessi gli arresti domiciliari. Contestazioni vengono mosse al sessantaduenne Emanuele Zuppardo, difeso dall’avvocato Roberto Afeltra. Sarebbe stato uno degli uomini di fiducia di Rinzivillo e nonostante la sottoposizione a misure cautelari, avrebbe partecipato anche ad una riunione in città, che secondo gli inquirenti sarebbe stata una sorta di summit di mafia. Nell’indagine è coinvolto Carmelo Collodoro. Al momento del blitz, non gli vennero imposte misure cautelari ed è rimasto a piede libero. Difeso dall’avvocato Francesco Enia, è ritenuto responsabile di aver violato la sorveglianza speciale, partecipando ad alcuni incontri fuori città. Sono state stralciate, invece, le posizioni di Benedetto Rinzivillo (difeso dagli avvocati Joseph Donegani ed Emanuele Maganuco) e del licatese Giuseppe Incorvaia (rappresentato dal legale Giacomo Ventura). Per loro, si potrebbe andare verso l’archiviazione.
I giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta avevano accolto in pieno i ricorsi delle difese, annullando l’ordinanza e rimettendoli in libertà, dopo che erano stati arrestati. Inizialmente, gli inquirenti li ritenevano possibili canali di finanziamento del boss, ma i riscontri successivi e gli elementi presentati dai difensori pare abbiano convinto anche il gip. Hanno spiegato, fin dal primo momento, di essersi solo occupati della loro attività lavorativa. Benedetto Rinzivillo gestisce una macelleria mentre Incorvaia è titolare di un market.