Porto, prossimo anno decisivo per lavori: confronto con Autorità su progetto e autorizzazioni
La progettualità per gli interventi sta proseguendo, in attesa delle risposte sulle richieste autorizzative
Gela. Dopo anni, il 2026 potrebbe essere quello dei primi veri interventi infrastrutturali nel porto rifugio. Il sito è ormai da tempo nell'elenco delle grandi incompiute per una città che vorrebbe uno sviluppo sul versante della portualità. L'insabbiamento ha reso tutto vano e attualmente il porto locale è fuori da qualsiasi rotta lungo il Mediterraneo. Questa mattina, si è tenuta una verifica tra amministrazione comunale e riferimenti dell'Autorità portuale della Sicilia occidentale. C'era il commissario dell'Autorità Annalisa Tardino. La progettualità per gli interventi sta proseguendo, in attesa delle risposte sulle richieste autorizzative, che dovranno arrivare sia dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sia dal Ministero dell'ambiente. In quest'ultimo caso, l'iter è in corso nella procedura Via-Vas. Mesi addietro, la sottocommissione ministeriale aveva dato parere favorevole sugli atti avanzati per l'autorizzazione. Il sindaco Terenziano Di Stefano, l'assessore Peppe Di Cristina (con delega in materia) e il presidente della commissione consiliare mare Alberto Zappietro, hanno avuto modo di rapportarsi con il commissario dell'Autorità Tardino e con i tecnici che stanno seguendo l'iter autorizzativo e progettuale. Dalla commissione consiliare è stata confermata la richiesta di attivare, in Comune, un tavolo permanente che monitori tutte le fasi, al quale parteciperanno non solo la parte politica ma pure quella degli operatori portuali e il comitato pro-porto. L'obiettivo reciproco, sia dell'amministrazione sia dell'Autorità, è di avviare i lavori per il braccio di ponente e poi quelli per il dragaggio, il prossimo anno. Tutte le valutazioni sono in corso, compresa quella per lo smaltimento delle sabbie del sito locale, che dovrebbe avvenire con l'immissione in mare.
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