Gela. La politica locale è nettamente schierata contro l’eventuale sito di stoccaggio delle scorie nucleari a Butera. Nelle scorse ore, è già stata avviata on line una petizione, che si può sottoscrivere nella piattaforma https://www.change.org. Il segretario provinciale del Pd Peppe Di Cristina spiega di aver già preso contatti con i sindaci del partito, ad iniziare dal vicesegretario regionale Renzo Bufalino. “Vogliamo far capire al governo che questa scelta non è affatto idonea e che va rivista – dice – ci sono già contatti proprio con il governo. Non è una scelta politica che si possa condividere. Ci siamo già opposti all’individuazione delle miniere dismesse del nord della provincia per lo stoccaggio di amianto e lo faremo anche rispetto all’ipotesi del deposito di scorie nucleari a Butera”. Del tutto contrario al deposito è il gruppo consiliare dem, con Gaetano Orlando e Alessandra Ascia. “Non è un progetto che si possa sostenere – spiegano – questo territorio ha già pagato gli effetti dell’industrializzazione selvaggia”. L’Udc ha avuto interlocuzioni con l’assessore regionale Alberto Pierobon. “Serve subito mobilitarsi – dice il coordinatore provinciale Silvio Schichilone – ormai, il sacco politico è fatto. Ora, bisogna far comprendere che tecnicamente quello di Butera non è un sito adatto ad ospitare scorie nucleari. Parliamo di un’area dove in pochi chilometri sono presenti attività agricole, aziende di produzione vitivinicola, ma siamo anche a pochissima distanza dalla costa. Chi acquisterebbe mai prodotti coltivati nei pressi di un deposito di scorie nucleari? Il governo, e mi riferisco soprattutto a Pd e M5s che hanno diversi esponenti locali a rappresentarli, ha gravi responsabilità, anche per non aver dato alcuna comunicazione al territorio. Bisogna organizzare comitati di lotta, senza colori politici. A Butera abbiamo già vinto la lotta contro le pale eoliche e lo faremo anche in questo caso”. Una posizione condivisa dal consigliere comunale centrista Salvatore Incardona. A Palazzo di Città, l’assessore Terenziano Di Stefano conferma la contrarietà. “Non nascondo che leggere la notizia circa le zone individuate allo stoccaggio dei rifiuti nucleari, mi ha lasciato l’amaro in bocca. Quell’amaro, però, si è trasformato in rabbia alla lettura della vicina Butera come zona individuata nella Carta Nazionale delle aree potenzialmente idonee alla ricezione dei rifiuti radioattivi – dice il vicesindaco Terenziano Di Stefano – e non solo perché dista dalla nostra città solo pochi chilometri ma anche perché ritengo insopportabile la presuntuosa presa di posizione della società Sogin che ha individuato i siti senza peraltro spiegare in quale misura un sito può ritenersi idoneo. Come se alle città individuate non fosse consentito decidere alcunché, spogliandole del loro diritto al dissenso e del loro diritto a preservare il proprio territorio da potenziali pregiudizi e incommensurabili danni. Siamo ancora lontani dall’esecutività del progetto ma è bene che si sappia sin d’ora che a nessuno verrà consentito maltrattare il nostro territorio ritenendolo idoneo ad essere pattumiera ed è altrettanto bene che si comprenda fin da subito che seguiremo passo per passo l’avvicendarsi degli eventi. Al sindaco di Butera Filippo Balbo, va pertanto il mio appoggio a difesa della sua città e non solo con queste parole ma con ogni atto consono, volto alla contestazione di una simile e inaccettabile decisione”. Con Di Stefano, prende posizione anche il movimento “Una Buona Idea”. “Apprendiamo con non poca preoccupazione che tra le zone inserite nella Carta Nazionale delle Aree potenzialmente idonee alla ricezione dei rifiuti radioattivi Sogin, tra le altre zone, ha individuato la vicina Butera. Si tratta di circa 78 mila metri cubi di rifiuti. Nei prossimi mesi, i siti individuati saranno oggetto di ulteriori analisi per essere sottoposti ai pareri del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e in base a tali pareri, infine il Ministero dello sviluppo economico convaliderà la versione definitiva della Carta Nazionale delle Aree Idonee. Fin da ora si chiede con forza e determinazione – dice il segretario di “Una Buona Idea” Rino Licata – a chi di competenza di attivare da subito uno studio di fattibilità con approfondimenti tecnici del caso, geologici e ambientali, per motivare anche sotto questo aspetto l’incompatibilità di questa scelta irragionevole che ci apprestiamo a contrastare in ogni sede. Il nostro territorio è votato all’agricoltura e al turismo. Siamo stanchi di stare a guardare. Il progresso sempre tanto sbandierato parte da una riconversione della nostra economia. Per troppi anni si è abusato delle nostre terre e chissà per quanti anni ancora pagheremo gli effetti che l’industrializzazione ci ha lasciato. Oggi non possiamo più accettarlo. Ci batteremo in ogni modo sostenendo e appoggiando il sindaco Filippo Balbo nella sua battaglia di civiltà contro questo nuovo potenziale scempio ambientale a danno dei siciliani”.
Anche Fratelli d’Italia prende posizione, contestando la scelta di Sogin. “Ci risiamo, ancora una volta la Sicilia e il nostro comprensorio si vedono penalizzati dalle scelte imposte da questo governo nazionale e non condivise con il territorio locale. Il Ministero dell’ambiente e quello dello sviluppo economico in una fase così delicata per le nostre imprese e per la salute di tutti i cittadini, in maniera improvvisa, hanno individuato quattro siti in Sicilia, compresa la città di Butera a pochi chilometri di distanza da Gela – dice il coordinatore cittadino Salvatore Scuvera – come deposito di scorie radioattive per i prossimi trecento anni. Alla nostra Regione e alla nostra provincia servono progetti che valorizzino l’industria agroalimentare e turistica, non serve avere la discarica di rifiuti radioattivi prodotti in altre regioni del nord. Chiederemo ai sindaci, ai deputati del territorio e al governo regionale di prendere posizione in merito e mettere in atto tutte quelle azioni utili, al fine di impedire che la scelta abbia seguito”. Dello stesso avviso è il consigliere comunale Sandra Bennici, che è vicecoordinatore provinciale. “Si ricordano della Sicilia ed in particolare della provincia di Caltanissetta solo per accogliere iniziative che non portano crescita ma solo distruzione del territorio. Un territorio che ha già pagato un prezzo con la presenza di Eni in termini di danno all’ambiente e alla salute dei cittadini. Adesso tocca a Butera – spiegano la stessa Bennici ed Elio Romano del direttivo provinciale – anziché investire sul territorio valorizzando risorse importanti come l’agricoltura e il turismo, si pensa a trasformare Butera in una pattumiera di rifiuti tossici. E’ un’assurdità. Butera è una città molto caratteristica, con un percorso storico che risale addirittura alla preistoria e si sviluppa nel corso di tutti i secoli successivi, un borgo che dall’alto domina la Piana di Gela. Si potrebbe lavorare per inserire Gela, Butera e altre città della provincia in circuiti del turismo. Cosa si pensa di fare? Un bel deposito per materiali radioattivi. È certo che sul territorio si prenderanno delle posizioni forti per impedire che questo scempio avvenga. Fratelli d’Italia sarà in prima fila per impedire che tutto ciò si realizzi. Certi che in questa lotta in difesa del territorio non saremo sicuramente soli”.