Gela. Il processo di riconversione della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore non manca di avere ripercussioni anche sul sistema collaterale del porto isola. Così, con gli arrivi di navi cisterne ridotti al minimo e le attività sempre più limitate, anche gli operatori del servizio di guardie ai fuochi si trovano in evidente difficoltà. Il contratto di solidarietà avviato già due anni fa, è stato rinnovato. In questo modo, i lavoratori superano il pericolo del licenziamento pur operando per un numero minore di ore. “Allo stato attuale – spiega il segretario provinciale della Filt Cgil Pino Lombardo – è l’unico sistema per evitare altri tagli. Abbiamo ricevuto il sì anche dai dirigenti del consorzio Archimede che gestisce proprio il servizio di guardia ai fuochi. Purtroppo, con una percentuale di navi al porto isola Eni veramente ridotta al lumicino, il calo di lavoro è quasi fisiologico”. Il contratto di solidarietà riguarda cinquantanove operatori, tutti impegnati nel servizio di guardia ai fuochi. “Senza una ripartenza della fabbrica Eni – continua il sindacalista – i prossimi mesi saranno ancora più difficili. L’azienda che si occupava del servizio di rimorchiatori ha scelto di lasciare il porto isola. Il carico di lavoro era fin troppo ridotto per giustificare i costi. Insomma, era diventato antieconomico andare avanti. Adesso, quando c’è in programma l’eventuale arrivo di navi, si procede con un unico equipaggio messo a disposizione da una nuova azienda”. Allo stato attuale, il gruppo Archimede esclude la possibilità di eventuali licenziamenti. Alcuni dipendenti, però, potrebbero essere trasferiti in altre sedi. “L’azienda – conclude Lombardo – sta vagliando diverse soluzioni. La cosa più importante, soprattutto in questa fase, è evitare licenziamenti”. Negli scorsi giorni, l’assessore Simone Siciliano ha rilanciato l’idea di una definitiva ripresa dell’area del porto isola, attraverso l’introduzione di un sistema agevolato, fatto di sgravi Iva e sulle accise dei carburanti, di modo da attrarre le navi merci in transito lungo le rotte del Mediteraneo.