Gela. Sentenza di primo grado sostanzialmente confermata dalla Corte d’Appello nel processo “MizeCar”. La condanna più pesante è stata inflitta a Gaetano Azzolina, 44 anni, che dovrà scontare una pena pari a 5 anni e 5 mesi.
L’inchiesta, riunione di due procedimenti, aveva fatto luce su una serie di attività estorsive nella seconda metà del decennio scorso. Il procedimento si è concluso ieri mattina davanti alla corte di secondo grado (presidente Miriam D’Amore). Nel dettaglio è stata riformata la sentenza di primo grado (in termini di pena, perché la sostanza del reato è stata confermata) oltre che nei confronti del citato Azzolina, anche a carico di Paolo Di Maggio, 53 anni (1 anno di carcere in continuazione), Angelo Fiorisi, di 46 (3 anni e 4 mesi) e Salvatore Nicastro di 59 (4 anni). Confermata, invece, la sentenza a carico di Giuseppe Novembrini, di 41 anni (1 anno), e dei collaboratori di giustizia Marcello Sultano di 44, (3 anni 6 mesi), Massimo Billizzi di 38 (3 anni e 8 mesi) e Crocifisso Smorta di 54 (2 anni). Disposto il non doversi procedere per Fortunato Ferracane (reato è estinto per prescrizione). Confermate le assoluzioni di Salvatore Murana, 58 anni e Paolo Di Maggio Paolo di 53 (condannato per altri capi di imputazione). Sentenza riformata per Angelo Cavalieri, 41 anni, pena ridotta a 3 anni e 6 mesi poiché collaboratore di giustizia. Il collegio di difesa era formato dagli avvocati Flavio Sinatra, Cristina Alfieri, Tonino Gagliano e Maurizio Scicolone, e dagli avvocati Vania Giamporcaro e Angelo Tornabene (difensori dei pentiti).