Gela. Gli approfondimenti sono in corso e saranno tutti concentrati nelle osservazioni che la Riserva Biviere si appresta a presentare al Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee. Si tratta del documento complessivo che individua le aree nelle quali sarà possibile avviare nuovi progetti o proseguire quelli già in corso, per le attività estrattive. Il Pitesai, il piano in via di predisposizione, è una sorta di “atlante” delle aree italiane, tra le più battute per attività di esplorazione ed estrazione, sia in mare che sulla terraferma. Anche le aree locali sono tenute in forte considerazione e il ministero ha confermato di guardare con molta attenzione all’investimento “Argo-Cassiopea” di Eni, ritenuto centrale anche per l’aumento delle riserve nazionali di gas. Secondo quanto riportato nel rapporto preliminare, pubblicato per la procedura di Valutazione ambientale strategica, “Argo-Cassiopea” potrebbe garantire un’impennata della riserve di gas. “I titoli minerari vigenti di gas naturale sia a terra che a mare – si legge nelle pagine del documento – potrebbero presentare ulteriori potenzialità in termini di riserve possibili e probabili, nonché potenziali risorse discovered unproved e undiscovered. Al riguardo, a breve termine, un giacimento di estrazione con le predette caratteristiche di grandi dimensioni in termini di riserve certe è Argo e Cassiopea al largo di Gela, che potrebbe creare un picco temporaneo”. Un piano, quello in fase di definizione, che secondo Emilio Giudice, della Riserva Biviere, potrebbe entrare in contrasto con le linee che regolano i siti Rete Natura 2000. In queste settimane, lo stesso Giudice sta lavorando alle osservazioni. “La procedura per il piano è in fase di Vas e sarebbe molto importante riuscire ad incidere – dice – perché la Vas riguarda la fase di pianificazione. Far passare alcune linee, significherebbe avere sviluppi diversi. Il Ministero richiama i siti di Rete Natura 2000, ma per aree come quella locale non considera i piani di gestione, che invece ci sono e vanno rispettati”. Sono stati pubblicati la proposta di piano, il rapporto ambientale e la sintesi non tecnica del rapporto ambientale. Il piano traccia le linee strategiche per gli investimenti nel settore nazionale dell’up-stream.
Il termine per le osservazioni consente a singoli cittadini, ad enti e associazioni, di avanzare variazioni e adeguamenti, che saranno poi valutati dai tecnici ministeriali. Fino ad ora, non sono state presentate osservazioni da soggetti del territorio (enti istituzionali compresi) e quelle della Riserva Biviere potrebbero essere le uniche a toccare diversi aspetti del Pitesai. Spetterà poi ai tecnici romani dare risposte. Allo stato, anche se i lavori non sono ancora partiti, il progetto “Argo-Cassiopea” è quello che assorbe la parte più consistente degli investimenti che Eni ha indicato nel protocollo di intesa di sette anni fa. I cantieri per la base a terra del gas sono decisamente attesi dai sindacati, che hanno più volte sollecitato il Comune per il rilascio dell’autorizzazione necessaria. Per gli operatori della Riserva, anche in questa fase preliminare, è fondamentale partire dal rispetto di quanto stabilito dal piano di gestione, a tutela degli equilibri del territorio. La Riserva Biviere, proprio sul progetto “Argo-Cassiopea”, ha rilasciato un parere con prescrizioni, che dovranno essere osservate.