Gela. Il violento impatto andato in scena, nel maggio di tre anni fa nella zona di contrada Ponte Olivo lungo la statale 117 bis, costò la vita al pensionato settantunenne Francesco Manfrè.
Per quei fatti, con l’accusa di omicidio colposo, è finito sotto processo, davanti al giudice Chiara Raffiotta, il tassista R.P. L’imputato era alla guida della Mercedes che impattò con la moto ape condotta dal pensionato.
“Sicuramente – ha spiegato in aula il perito chiamato a ricostruire la dinamica dello schianto – sull’asfalto non sono state riscontrate tracce di frenata dell’automobile. Invece, la moto ape stava per cambiare direzione e la bassa velocità tenuta lo dimostra”.
Il legale di difesa dell’imputato, l’avvocato Giovanni Cannizzaro, ha decisamente contestato la ricostruzione che il perito ha reso rispondendo alle domande formulate dal pm Pamela Cellura. In base alla linea difensiva, non ci sarebbe stata alcuna responsabilità da parte del tassista che avrebbe cercato di evitare l’impatto senza invadere la carreggiata opposta.
La vittima spirò definitivamente quattro giorni dopo lo scontro. I familiari autorizzarono la donazione degli organi. Intanto, la prossima udienza è già stata fissata per il prossimo 7 maggio.