Gela. Il pensionato ottantaquattrenne Crocifisso Sarchiello morì nell’estate di otto anni fa, in contrada Passo di Piazza, nei pressi della Gela-Scoglitti. Era alla guida del suo motocarro e al mattino si stava recando probabilmente su alcuni terreni agricoli. Secondo la ricostruzione dell’accusa (sostenuta in aula dal pm Pamela Cellura), sarebbe stata fatale la presenza lungo la strada di un cumulo di terra e inerti, utilizzato in un cantiere privato a ridosso della strada. La decisione sulla vicenda arriverà ad ottobre. Sarà il giudice Miriam D’Amore ad emettere la sentenza. Nel corso dell’udienza tenutasi nelle scorse ore, le difese degli imputati hanno portato in aula un consulente tecnico di parte, che ha reso una ricostruzione dei fatti, che individua responsabilità anche da parte del pensionato. Il mezzo guidato pare non fosse assicurato e non aveva alcun sistema di sicurezza. Anche la velocità, secondo quanto spiegato dal tecnico, sarebbe stata elevata rispetto ai limiti, non consentendo il necessario spazio di frenata. Il cumulo, in base alla relazione resa dal perito, sarebbe stato visibile e un cartello di pericolo generico avrebbe fatto da segnalazione. Il pensionato, dopo che l’autocarro impattò contro il cumulo, sarebbe stato sbalzato fuori dall’autocarro e non ci fu nulla da fare. I carabinieri intervenuti sul posto e i tecnici nominati dalla procura hanno individuato diversi pericoli in quel tratto di strada e rafforzato gli elementi di accusa.
Il pensionato non avrebbe potuto evitare il cumulo. Sono a processo il proprietario dell’area e il titolare della ditta che effettuava i lavori. Salvatore Catalano e Giacomo Catavodello, sono difesi dagli avvocati Giovanna Zappulla e Antonio Gagliano. I familiari dell’agricoltore deceduto sono parti civili nel dibattimento, rappresentati dall’avvocato Carlo Morselli. La famiglia ha sempre sostenuto che l’anziano sarebbe deceduto proprio a causa del cantiere e del cumulo collocato lungo la strada, ritengono violando la normativa. Un altro coinvolto è già stato condannato in via definitiva per questi fatti. Il giudice D’Amore valuterà se sentirlo in aula.