Pd-Di Stefano, per i dem troppi nodi politici ancora irrisolti: c'è chi non apprezza l'attendismo

Le voci su un potenziale allargamento, i mancati riscontri sulla rappresentanza e l'esigenza di un approfondimento, sono tutti aspetti che i democratici non vogliono più lasciare in secondo piano

18 agosto 2025 21:30
Pd-Di Stefano, per i dem troppi nodi politici ancora irrisolti: c'è chi non apprezza l'attendismo -
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Gela.  La verifica politca all'amministrazione comunale, posticipata sine die per dare precedenza a scadenze programmatiche essenziali, pare intenda farla il Pd e in tempi relativamente stretti. I dem, probabilmente già nei primi giorni di settembre, terranno una riunione interna, per valutare con attenzione. Non pare sia in discussione il percorso politico quanto la governance attualmente strutturata dal primo cittadino Di Stefano. L'andazzo attuale e l'andatura impostata dal sindaco saranno oggetto di attenta disamina. I dem sono la parte numericamente più consistente della maggioranza e del “modello Gela”. Un anno fa, il Pd risultò il partito più suffragato nell'alleanza di Di Stefano e in assoluto il secondo in città, dietro solo ai forzisti. L'obiettivo mai nascosto, probabilmente piuttosto noto, è di avere una rappresentanza adeguata a quel risultato. Il sindaco si è spesso impegnato in tal senso ma tra i democratici c'è chi gradisce poco l'attendismo o il susseguirsi di nodi politici che rimangono irrisolti. Le voci su un potenziale allargamento, i mancati riscontri sulla rappresentanza e l'esigenza di un approfondimento, sono tutti aspetti che i democratici non vogliono più lasciare in secondo piano. Sanno bene che molto passa dal bilancio stabilmente riequilibrato e vogliono contribuire alla conclusione dell'iter ma la dimensione politica rimane comunque di rilievo, anche per consolidare il “modello Gela” ma secondo uno stampo politicamente chiaro e ben delineato. Tra i democratici, c'è chi non nasconde l'esigenza di una verifica. “Lo dico francamente – spiega in maniera assai concisa il capogruppo consiliare Gaetano Orlando – non sono molto contento di come l'amministrazione sta trattando il Pd. Non mi piace come sta andando”. Non intende aggiungere altro ma l'impostazione è diretta e senza troppi sottintesi. Proprio Orlando, già nel recente passato, aveva posto come impellente l'esigenza di un confronto interno alla maggioranza. Man mano, con le priorità amministrative che si sono susseguite, il sindaco ha preferito mettere altro in cima alla lista delle cose da fare, con emergenze che toccano la città e l'ente municipale. I democratici, a loro volta, non vogliono fratture intorno all'agire amministrativo e con il vicesindaco Fava e l'assessore Di Cristina, sono partecipi all'azione in essere. Però, fanno intendere che una valutazione interna circa gli equilibri del “modello Gela” non può essere procrastinata all'infinito. I prossimi, probabilmente, saranno mesi di decisioni, anche politiche. Il sindaco Di Stefano deve preservare la sua maggioranza e il modello politico che ne fa da sostanza. Perdere i dem (ipotesi per ora piuttosto lontana) potrebbe non essere il giusto auspicio, nella “prospettiva” dei dieci anni, sovente richiamata dallo stesso Di Stefano e dal vicepresidente Ars Di Paola.

In foto Di Stefano e Orlando

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