Gela. Un autocarro e un’automobile, solo sulla carta assicurati, ma in realtà privi di qualsiasi copertura. Ad essere raggirato, fu il proprietario dei mezzi, che vive in città. A proporgli le polizze assicurative, poi rivelatesi inesistenti, sarebbe stata una donna, cinquantatreenne, che è stata rinviata a giudizio, per truffa. I contrassegni assicurativi, dopo il pagamento, si rivelarono del tutto inutili, perché non c’era stata nessuna copertura. Secondo le contestazioni, la donna, che non era un’assicuratrice, avrebbe ottenuto i soldi, facendo perdere le proprie tracce.
Avrebbe approfittato del fatto che il contratto, almeno solo potenziale, fu definito on line e con contatti telefonici. Il proprietario dei mezzi, che perse i soldi e non ottenne nessuna copertura, si è costituito parte civile, con l’avvocato Salvo Macrì.