Gela. Non sembra bastato l’accordo concluso, la scorsa settimana, davanti al prefetto di Caltanissetta Carmine Valente. I dipendenti della società Smim, infatti, hanno nuovamente ricevuto retribuzioni decisamente leggere, c’è chi lamenta di essere stato destinatario di cifre di poco superiori ai settanta euro.
Si apre un nuovo caso? I lavoratori, da tempo in contrasto con la dirigenza della società proprio a causa d’impegni che ritengono non rispettati, hanno già ricevuto, per la mensilità di giugno, buste paga con ammontari non superiori a duecento euro. Adesso, insieme ai segretari dei metalmeccanici di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, minacciano di rivolgersi nuovamente al prefetto di Caltanissetta.
“Si tratta – precisano dagli uffici dell’azienda – di versamenti dovuti a seguito dell’accordo firmato in prefettura. Stiamo controllando le procedure effettuate dalla sede centrale del gruppo. Comunque, non risultano pagamenti da settanta euro”.
In base all’accordo firmato la scorsa settimana, sarebbe stato necessario completare i versamenti decisamente “light” di giugno, utilizzando crediti vantati dall’azienda e sbloccati da raffineria. Tutto, però, sembra essersi nuovamente impantanato.
Da una parte, i lavoratori Smim ritengono del tutto irregolari le procedure adottate dal management e continuano a fare fatica sul fronte economico anche a seguito dell’intera vertenza Eni; dall’altra, i titolari del gruppo, davanti al prefetto Valente, non hanno mancato di sottolineare le difficoltà economiche attraversate dopo aver perso i contratti di manutenzione quadro tra gli impianti della fabbrica di contrada Piana del Signore.
Di certo, si è aperta una nuova puntata in questa lunga vicenda e, tra i lavoratori, inizia a montare la convinzione che la crisi Smim non sia poi così veritiera.