Gela. Un matrimonio o una convivenza finiti, che però sempre più spesso aprono allo scontro per l’affidamento dei figli e a risentirne sono anche i padri, che in tanti casi vengono privati del diritto ad accudire i figli. Sul territorio, la questione, seppur sottaciuta, è comunque molto sentita. Adesso, alcuni di loro escono allo scoperto e hanno deciso di rendere pubblica la condizione di quei padri che lottano per un affidamento condiviso e per l’esercizio, vero, della bigenitorialità. Angelo Cascino e Ignazio Bruscia sono rispettivamente il portavoce provinciale e quello cittadino dell’associazione “Mantenimento diretto, Movimento per l’uguaglianza genitoriale”. L’associazione, a livello nazionale, si occupa della tutela di quei genitori che non riescono ad ottenere uguaglianza nella crescita dei figli. “I figli hanno diritto di crescere con entrambi i genitori”, spiegano. “La nostra associazione vuol essere parte attiva nella promozione dei valori culturali di cogenitorialità – dicono ancora – per un esercizio dialogante della bigenitorialità, su basi normative eque”. “E’ finita l’epoca del silenzio, daremo voce a tutti quei padri – aggiunge Cascino – che oggi vivono le ingiustizie causate da una visione distorta dell’affidamento condiviso, che nella realtà condiviso non è”. Un’esperienza diretta, la loro. Sono entrambi padri di due bambine.
“Siamo già in tanti e insieme porteremo alla luce e faremo conoscere alla gente comune i disagi e i casi di disparità genitoriale e le conseguenze negative che subiscono sia i genitori ed in primis i bambini – concludono – l’obiettivo sarà quello, attraverso le nostre iniziative, di sensibilizzare e far comprendere a tutti, dai giudici, agli avvocati, agli assistenti sociali e agli operatori del settore, i gravi danni fisici e psichici che i bambini subiscono a causa della poca frequentazione che hanno con i papà. Nessun bambino può essere privato dell’amore dei propri genitori e fino a prova contraria l’amore di un papà, non è meno importante dell’amore di una mamma. Quindi, lottiamo decisi e convinti per una parità genitoriale, che preveda orari paritari e soprattutto responsabilità economica paritaria”.
I figghi su de mammi e non si toccano e spesso sbagliano i padri.