Gela. Come era facilmente ipotizzabile, il costante ridimensionamento dei reparti dell’ospedale Vittorio Emanuele si tinge di sfumature fortemente politiche. Se il gruppo consiliare del Partito Democratico ha addirittura proposto, provocatoriamente, la chiusura del pronto soccorso del nosocomio, data la scarsità di risorse disponibili, dal centrodestra arriva però un monito, decisamente politico. All’Ars, il deputato dem Giuseppe Arancio ha esultato per l’approvazione di un emendamento alla legge finanziaria, appena passata, che destina un fondo da un milione di euro all’anno agli ospedali dei centri a rischio industriale, compreso proprio il Vittorio Emanuele. “Non capisco cosa ci sia da esultare – dice il capogruppo consiliare di DiventeràBellissima Vincenzo Cascino – quello che verrà destinato al nostro ospedale non è certo merito del deputato Arancio. E’ merito di un governo regionale e di un assessore alla sanità che stanno facendo di tutto per trovare una soluzione allo sfascio generato dallo stesso Pd di Arancio e dal loro ex governatore Rosario Crocetta, senza trascurare i danni causati dai tre assessori alla sanità che si sono succeduti con il precedente governo”. Cascino, tra gli uomini di riferimento in città del presidente Nello Musumeci, è ancora più esplicito. “Cosa ha fatto per la sanità locale il deputato Arancio, che è all’Ars da quasi sei anni? – dice ancora – peraltro, esulta per l’emendamento fatto approvare ma non dice che lui la legge finanziaria non l’ha votata. Se non fosse stato per i voti di tutto il centrodestra, la legge finanziaria non sarebbe neanche stata approvata”.
“Il Pd ha le colpe principali”. Cascino ritiene che dietro a quanto sta accadendo al Vittorio Emanuele e più in generale nelle strutture sanitarie della città ci siano precise responsabilità. “Adesso, i consiglieri comunali del Pd lanciano pure le provocazioni, cominciando dalla chiusura del pronto soccorso – conclude – il loro partito e i loro assessori alla Regione hanno le colpe principali, dopo aver lottizzato buona parte dei posti nelle strutture sanitarie locali e aver creato il deserto. Confido nel lavoro dell’assessore Ruggero Razza e del presidente Nello Musumeci, che stanno cercando soluzioni per rilanciare la sanità in città, a cominciare dall’individuazione del nuovo management. Io e i colleghi Anna Comandatore e Giovanni Panebianco siamo continuamente in contatto con i nostri riferimenti alla Regione”. Ruggini politiche tra i fedelissimi locali di Musumeci e i dem che, sui tagli alla sanità locale, potrebbero arrivare allo scontro.
All’ospedale: Vittorio Emanuele di Gela, non sanno differenziare neppure rifiuti. Forse servirebbe un ulteriore contributo regionale per potere imparare.