Gela. Tra i reparti dell’ospedale “Vittorio Emanuele” è piena emergenza e non va meglio al pronto soccorso, come abbiamo già riferito. Ancora una volta si ferma la rianimazione. E’ stato deciso lo stop, con i pazienti che vengono trasferiti a Caltanissetta. Si ripete lo stesso “copione” che ad inizio anno portò però a conseguenze drammatiche, con il decesso dei pazienti Covid che furino trasferiti al “Sant’Elia”. Anche questa volta non arriveranno medici da altri nosocomi, ma saranno i pazienti del “Vittorio Emanuele” ad essere trasferiti, con tutti i disagi del caso. Un processo di costante ridimensionamento sta toccando l’intero ospedale. Al pronto soccorso si fa di necessità virtù con un solo medico per turno e una mole di lavoro sempre maggiore, ma senza vere risorse di personale.
Cardiologia deve sopportare altri disagi in termini di personale e manca un anestesista, cosa che rende molto difficile giungere all’intervento. Ortopedia e chirurgia sono ai minimi. Un quadro desolante quello che si apre tra i reparti dell’ospedale, nonostante la Regione abbia confermato, in proroga, l’incarico al direttore generale Alessandro Caltagirone, che a sua volta ha proceduto a mantenere immutato il management di Asp.
Ci hanno chiuso l’ospedale con il silenzio di tutti, è pazzesco che la politica se ne sta zitta , e ci prendono in giro con : vi faremo l’ ospedale nuovo , rafforzate questo se ne siete capaci
Italia malata con il welfare tra i migliori in Europa a spese dei servizi sanitari essenziali. I dieci miliardi di reddito dei fannulloni servirebbero a migliorare la sanità’ pubblica. Il reddito di cittadinanza andrebbe dato agli invalidi e alle persone con minori a carico.