Ospedale depotenziato, Di Stefano convoca maggioranza e opposizione: si proverà a fare fronte comune
Si proverà, probabilmente, dopo aver analizzato numeri e dati, a creare un ponte comune, senza colori di bandiera, allo scopo di un rafforzamento della dotazione ospedaliera e dei servizi destinati ai cittadini


Gela. I tagli alla dotazione ospedaliera della città, già decisamente malandata, stanno creando una sorta di clima politico bipartisan, con il fronte che si rivede nella giunta Di Stefano subito in prima fila a invocare una "mobilitazione generale". Pure il centrodestra, che con il governo regionale condivide le sorti politiche dell'isola, a livello locale alza le antenne ed è pronto a dire no al depotenziamento: sarebbe del resto l'ennesimo. A dire la verità, la prima scintilla l'ha innescata un primo cittadino di centrodestra, il sindaco niscemese Massimiliano Conti, che ha respinto la proposta di rete ospedaliera, che taglia proprio per i nosocomi di Niscemi e Gela. Giovedì, è prevista la conferenza dei sindaci, indetta dal presidente della Provincia Walter Tesauro. Sarà un banco di prova per la tenuta del dissenso. Venerdì mattina, in municipio, il sindaco Di Stefano vuole incontrare l'intera assise civica, senza distinzioni tra maggioranza e opposizione, e le forze politiche. Si proverà, probabilmente, dopo aver analizzato numeri e dati, a creare un ponte comune, senza colori di bandiera, allo scopo di un rafforzamento della dotazione ospedaliera e dei servizi destinati ai cittadini. In giornata, il segretario regionale di PeR Miguel Donegani ha proposto una manifestazione, davanti alle sedi regionali e "con la sola bandiera della città".