Gela. Saranno riuniti, a maggio, davanti allo stesso giudice, i due procedimenti penali scaturiti dalla morte dell’operaio Rocco Iacona. Sette anni fa, all’interno del sito di Timpazzo, perse la vita schiacciato da una pala meccanica, pare usata in quel frangente per sbloccare un furgone rimasto impantanato in un’area non di cantiere. Era già a dibattimento l’operaio accusato di omicidio colposo, si tratta di Graziano Alecci, che manovrava il mezzo. La procura ha però sviluppato un ulteriore procedimento, che vede come imputati gli allora vertici di Ato Cl2 in liquidazione, ambito che gestiva la discarica Timpazzo, tecnici e imprenditori delle aziende attive nei servizi interni. Iacona era alle dipendenze di una delle società.
Il giudizio è stato disposto per Carmelo Lanzarone, Filippo Indorato, Giuseppe Morello, Nunzio Lipomi, Vincenzo Greco, Sergio Montagnino, Giuseppe Panebianco, Ruben Gianporcaro, Manuela Greco e Daniele D’Aquila. La vittima aveva già concluso il suo turno ma proprio per cercare di recuperare il furgone impantanato partecipò alle manovre, avendone la peggio. Morì sul colpo, senza possibilità di salvargli la vita. I familiari seguono entrambi i procedimenti come parti civili, assistiti dagli avvocati Carmelo Tuccio e Vittorio Giardino. Tutti gli imputati sono assistiti dai legali Giuseppe Cascino, Antonio Gagliano, Angelo Cafà, Maria Licata, Davide Anzalone, Giuseppe Dacquì, Alessandro Geraci, Laura Geraci e Fabio Fargetta.