Gela. Un anno fa, i poliziotti della mobile di Caltanissetta e quelli dei commissariati di Gela e Acate arrivarono in un’azienda agricola, nella zona di contrada Macconi. Vennero sequestrati almeno 770 chili di marijuana. Furono quattro le persone arrestate. Ad inizio settimana, il gup del tribunale di Ragusa, al termine del giudizio abbreviato, ha condannato a tre anni di reclusione il proprietario dell’area, il vittoriese Giuseppe Frasca (la richiesta del pm era di tre anni e sei mesi). Sono stati assolti invece altri due coinvolti, Alessandro Trigona e Sebastiano Castello. Anche il pubblico ministero della procura ragusana ne aveva escluso la responsabilità. L’arresto scattò anche per il gelese sessantenne Luigi Gennaro. C’era anche lui quando i poliziotti arrivarono in contrada Macconi. La sua posizione, però, è stata archiviata. Non è stata formalizzata la richiesta di rinvio a giudizio.
I difensori, gli avvocati Vittorio Giardino e Giuseppe Nicosia, ottennero l’annullamento dell’ordinanza dal tribunale del riesame di Catania, che non individuò elementi a suo carico per giustificare la custodia cautelare in carcere. L’operaio, che lavora fuori dalla Sicilia, spiegò agli investigatori di essersi trovato in quei terreni solo per dare una mano ad alcuni parenti, impegnati nell’azienda. Tutti elementi che vennero riscontrati dai magistrati. Gli altri coinvolti spiegarono che c’erano tutte le autorizzazioni per la coltivazione della canapa a scopo terapeutico. Alla fine, solo il proprietario dell’azienda è stato condannato.