“Nuovo assessore entro venerdì prossimo”, Di Stefano: “E’ vero Altamore non sapeva, accordi stretti prima”

 
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Di Stefano insieme all'ex assessore Altamore e al consigliere del Pd Moscato

Gela. “Incontri rapidi”, come abbiamo già riferito, e la giunta nuovamente al completo dovrebbe concretizzarsi “penso entro venerdì prossimo”. Il sindaco Terenziano Di Stefano, la prossima settimana, pare intenzionato a concludere questa fase di scelta. Al posto dell’ex assessore Viviana Altamore, salvo clamorose sorprese, arriverà l’ex assessore della giunta Greco, Romina Morselli. Il primo cittadino vedrà gli alleati, per finalizzare una mossa condivisa. In settimana, ha riferito in consiglio comunale, su pressing dell’opposizione, richiamando l’esigenza di rispettare precisi “equilibri politici” maturati in campagna elettorale. “Ho detto la pura e semplice verità – sottolinea – mi spiace che le critiche arrivino da chi fa politica e conosce bene queste esigenze. Ho sempre dato massima fiducia a tutti gli assessori, indipendentemente dai numeri. Ho preferito dare precedenza alla professionalità e alle doti morali”. Secondo il sindaco, quindi, la sua giunta non è espressione di una sorta di manuale Cencelli, calato a Palazzo di Città. Questa mattina, l’ormai ex vicesindaco Altamore, sulla sua pagina facebook, ha precisato ulteriormente le ragioni dell’addio, con dimissioni concertate proprio insieme al sindaco. Ha escluso di essere stata messa a conoscenza di accordi elettorali per potenziali staffetta e cambi in corsa tra le fila del governo cittadino. “Lo confermo – precisa il sindaco – l’assessore Altamore non era a conoscenza degli accordi generali stretti prima che la contattasi per il ballottaggio. Erano stati delineati in via generale e poi sono stati specificati nei particolari. Non era a conoscenza perché si tratta di questioni che attengono ai partiti e ai consiglieri, non i singoli assessori”. Il primo cittadino, in questi primi mesi dell’anno, sta cercando un forcing decisivo per pervenire prima possibile al bilancio e per non perdere il passo dei finanziamenti. Ci sono poi vicende delicate come il contratto Ghelas e l’apertura del polo della formazione “Macchitella lab”. Sono punti prioritari che ha da tempo condiviso con gli alleati e con i suoi assessori. “E’ giusto che le decisioni maturino nel confronto e nel dialogo con gli alleati – continua Di Stefano – sono stato eletto sindaco grazie a loro. Però, è chiaro che poi l’ultima parola è mia, sulla base del ruolo che ricopro”. Sembra aver archiviato la vicenda del cambio in giunta, in attesa dell’ufficialità del nuovo assessore. Come abbiamo più volte indicato, si tratterà di capire quali deleghe affidare a Morselli e come organizzare la governance interna. E’ quasi certo che la vicesindacatura sarà del Pd, magari insieme a qualche delega ulteriore. Per la terza casella in giunta, a “marchio” Pd, invece si può attendere. I democratici non vogliono montare nuovi casi e il sindaco intende avere un supporto leale da loro così come dal resto della coalizione. Solo sullo sfondo, per ora, si staglia la Provincia. Si andrà all’elezione di secondo livello, a fine aprile. Di Paola vuole strutturare un fronte alternativo al centrodestra del presidente della Regione Schifani e Di Stefano potrebbe essere il potenziale candidato alla presidenza.

“Vanno fatte valutazioni preliminari – conclude – devono esserci i numeri. Sono del parere che la Provincia sia un ente molto importante, che può assicurare servizi. Non è possibile che i sindaci vengano coinvolti solo su alcuni punti e non su altri. E’ giusto che si vada al voto ma la presidenza dovrà andare a un sindaco che possa assicurare una continuità a livello di mandato. E’ inutile eleggere presidente un sindaco il cui mandato scadrà a breve. Si rischierebbe, in questo caso, di dover ritornare al voto a stretto giro”.

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