Gela. I funzionari dell’assessorato regionale territorio e ambiente hanno definitivamente approvato il programma costruttivo che dovrebbe consentire la realizzazione di oltre venti abitazioni d’edilizia economica e popolare nella zona di contrada Catania-Casciana.
Ma i primi esposti sono già stati depositati sui tavoli dei magistrati della procura.
Almeno due proprietari di terreni confinanti con quelli che dovrebbero ospitare i cantieri, infatti, si sono opposti al progetto voluto dai rappresentanti della cooperativa XXI Giugno. In sostanza, contestano le procedure amministrative adottate per arrivare al definitivo sì. Nella documentazione inviata ai magistrati della procura, si sollevano dubbi e sospetti.
Il dito viene puntato, fra le altre cose, in direzione dell’aggiornamento al piano regolatore generale messo in atto, ormai tre anni fa, durante la gestione commissariale di Palazzo di Città.
L’area nella quale dovrebbero iniziare i lavori d’edificazione, dopo la doppia approvazione in consiglio comunale, è stata trasformata in zona per edilizia privata. Le accuse mosse, però, vanno ben oltre. Stando ai proprietari in disaccordo, i tecnici dell’assessorato regionale avrebbero recepito la documentazione in materia inviata dai loro colleghi di Palazzo di Città circa cinquanta giorni prima che questa venisse effettivamente spedita.
Un’anomalia non passata inosservata. Inoltre, gli ulteriori approfondimenti sulla fattibilità del progetto, richiesti sempre dagli operatori dell’assessorato regionale a quelli comunali: sarebbero stati recepiti solo dopo la chiusura dell’intero iter d’approvazione.
Il progetto presentato dalla cooperativa XXI Giugno, inoltre, è già al centro di un procedimento avviato davanti ai giudici del tar di Palermo.