Gela. Le carte del progetto della tangenziale di Gela sono arrivate al Ministero dell’ambiente ed è partito l’iter della valutazione di impatto ambientale. Si tratta del progetto che dovrebbe servire a collegare la statale Gela-Catania con lo scorrimento veloce 626. Un investimento stimato in almeno 300 milioni di euro. Il progetto definitivo aveva già superato le prime verifiche tecniche, attraverso i passaggi burocratici alla Regione. Ora, tutta la documentazione è stata trasmessa al ministero e le eventuali osservazioni potranno essere presentate entro fine gennaio. Sono stati direttamente i funzionari di Anas a portare in sede ministeriale l’intera procedura, così come previsto dalla normativa in materia.
“Il tracciato in progetto interessa direttamente un sito della Rete Natura 2000 (ZPS Torre Manfria, Biviere e Piana di Gela). Di conseguenza – si legge nella documentazione – in base all’art.6, punto 7 lett. b) deve essere sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale”. Il tracciato interessato dagli interventi è lungo 15,80 chilometri e si prevedono cinque svincoli, quello zona Pip, presso la strada provinciale 187, sulla provinciale 8 per Butera, sulla provinciale 81 via Mazzarino e appunto lungo la statale 117 bis. Prima che l’iter accelerasse, sembrava che il progetto della tangenziale potesse rischiare seriamente di arenarsi, tanto che Palermo aveva anche chiesto l’avvio di un tavolo con il governo nazionale, per questo e per altri progetti infrastrutturali ritenuti strategici. Di recente, il comitato “Gelensis populus” ha invece sollevato la questione dei capannoni realizzati nelle aree agricole, da dove dovrebbe passare il tracciato della nuova tangenziale, ritenendoli non in linea con la disciplina prevista. Per i sindacati, i lavori sarebbero fondamentali per alleggerire il peso dell’emergenza occupazionale.