Gela. Con la forte incertezza che ancora segna la strada verso la nuova giunta, nulla può dirsi garantito. Gli alleati del sindaco Lucio Greco sono in attesa di capire quale sarà la soluzione politica che verrà presentata. I contatti non sono così frequenti e diversi pro-Greco temono che il quadro possa cambiare, anche drasticamente. Il patto di governo, sintetizzato nel documento programmatico che dovrebbe essere firmato da tutta l’alleanza, potrebbe andare in crisi. Al momento, sul documento mancano posizioni univoche. Dovrebbe essere una sorta di decalogo, in grado di porre le tappe per arrivare a fine mandato. Ad oggi, però, senza che il perimetro politico della nuova giunta sia stato tracciato, nessuno fa passi in avanti e c’è anche chi mette in dubbio l’eventuale adesione al patto. Alcuni “lealisti” poco apprezzano i silenzi dell’avvocato Greco e i profili politici in continua evoluzione. Aderiranno al patto di governo solo se lo spirito di due anni fa non verrà intaccato. I partiti spingono e il sindaco Lucio Greco non sembra indifferente alla possibilità di aprire un varco verso alleanze in fase di strutturazione, a partire da quella tra renziani e forzisti. Il viaggio istituzionale a Roma ha contribuito ad ulteriori riflessioni, anzitutto sul rapporto con Italia Viva. Ieri, Greco ha fatto capire di voler mettere ordine, forse anche nelle strategie di governo della città, prima di decretare la ripartenza, con la giunta bis. Gli stessi renziani, Forza Italia, la Nuova Dc e il dubbio Udc, sono solo alcune tappe di un ragionamento politico, ancora in atto. Anche oggi, il sindaco ha dato precedenza ad impegni istituzionali e all’assemblea della Srr4 (sul tema della governance dei rifiuti sono tante le attenzioni).
Per la giunta, probabilmente, ci sarà ancora da attendere, mentre l’opposizione già parla di un buco nell’acqua, che cambierà poco negli equilibri del governo cittadino. I “lealisti” sono sul chi va là e l’avanzata di partiti poco graditi e degli ex “critici” (ora in prima fila nel progetto di rilancio), potrebbe convincerli a cambiare rotta politica, magari prendendo le distanze da una maggioranza, che non riconoscerebbero più. Il documento programmatico è “congelato”. Non ci sarà nessun patto di governo, almeno fino a quando il sindaco non si presenterà con gli assessori della fase 2.