Gela. E’ in programma nel primo pomeriggio di oggi una riunione urgente indetta da tutti i sindaci della provincia, che si vedranno nell’area di servizio lungo la Gela-Caltanissetta. L’obiettivo è organizzare una strategia comune per impedire che la zona di Butera diventi sito per il deposito nazionale delle scorie nucleari. Ieri, Sogin, società che gestisce le attività per lo stoccaggio dei rifiuti nucleari, ha indicato anche Butera tra le città che potrebbero ospitare il deposito. Dalla Cgil arriva un secco no e il segretario confederale Ignazio Giudice, ora anche nella segreteria regionale, chiede di rivedere la scelta.
“La Cgil provinciale e a tutti i livelli si oppone alla proposta della Sogin, società pubblica di gestione del nucleare, che ha pubblicato l’elenco dei siti idonei per la realizzazione del deposito di stoccaggio nazionale dei rifiuti radioattivi, includendo fra questi le province di Palermo, Trapani e Caltanissetta. E’ irricevibile. Quest’area della Sicilia è ritenuta – sostiene Ignazio Giudice – a ragione, una delle zone più pregiate dal punto di vista paesaggistico, turistico e agricolo. Questo territorio tutela la biodiversità siciliana ormai da secoli, possiede la Doc per l’uva da vino ed ha in itinere il riconoscimento per l’Igp della pesca. Ipotizzare di associare questi luoghi ad un deposito di stoccaggio di rifiuti radioattivi appare grave e conseguenza di una valutazione superficiale e approssimativa, più dedita al profitto che non alla logica che ogni investimento dovrebbe avere. Alla luce di queste considerazioni chiediamo che il piano della Sogin venga rivisto e che i siti scelti si trasformino in non idonei ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Interpretiamo in questo modo il sentimento prevalente della popolazione siciliana di tutti i produttori agricoli che coltivano da generazioni queste terre, tutelando un patrimonio per l’intera umanità e delle amministrazioni comunali interessate, tutte schierate contro questa nefasta ipotesi, che rischierebbe di pregiudicare lo sviluppo economico legato al turismo, alla cultura, all’ambiente, all’agricoltura del nostro territorio che vanno preservata da tutto e tutti. Non si può pensare di deturpare interi territori famosi in tutto il mondo per ragioni storic-/naturalistiche, vanno coinvolti i sindaci e le istituzioni sociali del territorio, ciò dovrebbe essere una regola certa per tutte le società a maggior ragione per quelle con capitale pubblico. Rivendichiamo una convocazione urgente sia da parte della Regione sia dai vertici dell’Anci dato che nessun sindaco merita di vedere l’ambito comunale che rappresenta trasformarsi in deposito di rifiuti, l’arretramento economico già in corso per ragioni congiunturali e strutturali sarebbe inesorabile, insomma una vera condanna a morte dell’economia. Sul tema ambientale non saranno ammesse deroghe al buon senso e neppure alle furbizie, delle quali il sud da decenni vittima”.