Non immagineresti mai da dove viene | Ecco la vera origine del nome "Caltanissetta"
Scopri l'origine del nome di Caltanissetta, il "castello delle donne", tra storia araba, leggende e curiosità gastronomiche.

Nel cuore della Sicilia, Caltanissetta custodisce un nome che affonda le sue radici in epoche lontane e misteriose. Il toponimo "Caltanissetta" deriva dall'arabo Qalʿat an-nisāʾ, che significa "castello delle donne". Questa denominazione, riportata dal geografo arabo al-Idrisi nel 1154, ha dato origine a numerose leggende e interpretazioni nel corso dei secoli. Ma qual è la verità dietro questo affascinante appellativo? Esploriamo insieme le origini storiche e le curiosità legate a questo nome unico.
Origine del nome: tra storia e leggenda
La teoria più accreditata sull'origine del nome "Caltanissetta" si basa sull'espressione araba Qalʿat an-nisāʾ, che si traduce in "castello delle donne". Secondo lo storico Goffredo Malaterra, nel suo testo dell'XI secolo, il termine latino "Calatenixet" si interpreta come "Castrum foeminarum", ovvero "castello delle donne" . Questa interpretazione è supportata anche da altri studiosi, come Luigi Santagati, che suggerisce che il nome possa derivare da un insediamento bizantino preesistente chiamato "Nissa", successivamente adattato dagli arabi .
Una leggenda locale narra che durante la dominazione araba, il Castello di Pietrarossa fosse abitato principalmente da donne, mentre gli uomini erano impegnati in attività militari o commerciali. Questa situazione avrebbe ispirato il nome "castello delle donne" . Tuttavia, non esistono prove concrete a supporto di questa leggenda, e il castello è storicamente riconosciuto come una fortezza militare.
Curiosità: il castello e il cannolo
Una delle leggende più affascinanti legate a Caltanissetta riguarda l'origine del cannolo siciliano. Si racconta che durante la dominazione araba, le donne dell'harem dell'emiro, per ingannare il tempo, inventarono un dolce a base di ricotta e scorza croccante: il cannolo. Con la fine del dominio arabo, una delle donne si convertì al cristianesimo e portò la ricetta in un convento della città, dove le suore continuarono a prepararlo, diffondendolo in tutta la Sicilia .