Gela. Era accusato di aver violato la misura della sorveglianza speciale. Per i pm, non avrebbe versato una cauzione da duemila euro. Dopo la condanna in primo grado ad un anno di reclusione, il venticinquenne Rosario Lignite ha però ottenuto un verdetto favorevole dai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta. La difesa, sostenuta dall’avvocato Carmelo Tuccio, è riuscita a dimostrare l’assenza di violazioni da parte del giovane, producendo una serie di certificati relativi ai periodi di detenzione imposti allo stesso Lignite.
I giudici nisseni hanno ritenuto congrua la spiegazioni, emettendo una sentenza di assoluzione.