Non diffuse il video dell’incidente mortale di via Recanati, una giovane assolta

 
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Gela. “Il fatto non sussiste”. Non fu lei a divulgare il video estratto dai sistemi di videosorveglianza di un’attività commerciale di via Recanati, che immortalava la dinamica dell’incidente costato la vita al tredicenne Angelo Giovane. Era in sella alla sua bici elettrica quando, secondo gli inquirenti, ci sarebbe stato il contatto con lo scooter condotto da un giovane, attualmente a processo accusato di omicidio stradale. Il video era destinato a diventare elemento di indagine, da analizzare. Iniziò però a diffondersi attraverso chat di messaggistica e canali social. Una giovane, Maria Carmela Bordieri, era a processo, con l’accusa di pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale. Un’ipotesi che ha portato il pm Sonia Tramontana a richiedere la condanna, seppur ad una sola ammenda. La difesa della giovane, sostenuta dal legale Ivan Bellanti, ha invece dimostrato che non ci fu alcuna divulgazione del video.

L’imputata si sarebbe solo adoperata, in quanto figlia del titolare dell’attività, al fine di trasmettere le immagini dei sistemi di videosorveglianza agli inquirenti, che intanto avevano avviato indagini sull’incidente mortale di via Recanati. La difesa ha inoltre sottolineato, chiedendo l’acquisizione del video, che nelle immagini non era possibile individuare nitidamente i volti. Ricostruzione che ha condotto il giudice Marica Marino ad emettere una decisione di assoluzione.

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