Gela. Un calo drastico, quasi un crollo, che mette in difficoltà le casse del municipio, già non floridissime.
Il calo esponenziale delle royalties. Le royalties petrolifere, quelle pagate da Eni al Comune, hanno un peso sempre minore negli equilibri finanziari dell’ente. “In pochissimi anni – ha detto l’assessore al bilancio Fabrizio Morello venerdì sera in consiglio comunale – siamo passati da una media che oscillava tra i quindici e i diciassette milioni di euro ai circa quattro milioni del 2017. Sono entrate perse delle quali bisognerà tenere conto”. Insomma, anche il peso finanziario di Eni, almeno per i numeri del municipio, non è più quello di un tempo. Peccato che a fare da contraltare alle royalties che non entrano più non ci siano altri incassi di peso. “Siamo legati soprattutto alle entrate che arrivano dai tributi locali”, ha spiegato ancora l’assessore.
In verità, proprio la voce dei tributi locali è quella che, da tempo ormai, fa penare Morello, appena riconfermato dal sindaco dopo l’azzeramento. Non si riesce a recuperare tutto quello che dovrebbe entrare in cassa. Non è un caso che l’amministrazione comunale abbia già dato mandato ad un legale per agire contro Riscossione Sicilia, in questo caso rea di non aver garantito gli introiti dell’Ici, dal 2003 e fino al 2006. La difficoltà evidente di far quadrare i conti, con tanto di tagli che arrivano sia dal governo che dalla Regione, non si chiama solo Ici. L’amministrazione comunale ha prorogato il servizio di tesoreria, affidato sempre ad Unicredit, ma dando mandato al dirigente Alberto Depetro di tenersi le mani libere, con la possibilità di chiedere un’eventuale anticipazione.
Il sindaco, l’assessore e i tecnici del municipio tengono aperta l’ipotesi di chiedere soldi alla tesoreria, fino ad un massimo di quasi 14 milioni di euro, che potrebbero servire a copertura di impegni finanziari già assunti, qualora non si trovassero altre risorse da utilizzare.