Gela. La lotta contro l’eventuale disimpegno di Eni, a cominciare dal sito di Gela, deve essere condotta senza distinzioni. Il futuro incerto della raffineria. Quindi, lavoratori del diretto e dell’indotto insieme per cercare di alzare il livello della mobilitazione e unire tutti i siti della multinazionale, in Sicilia e non solo. L’appello viene lanciato dai vertici nazionali della Fiom, la sigla dei metalmeccanici della Cgil, che hanno preso parte allo sciopero di venerdì organizzato da tutti i dipendenti del gruppo Eni. “Da Gela a Priolo – spiegano Rosario Rappa e Sergio Bellavita – vanno unificate le vertenze e unite le lotte. Per queste ragioni, comunichiamo la disponibilità della Fiom a proseguire, inasprendo il conflitto, una vertenza che possa parlare all’insieme stesso del paese”. La Fiom locale, con il segretario provinciale Orazio Gauci, da tempo, insieme a Fim e Uilm, sta partecipando alla mobilitazione degli operai dell’indotto Eni, in attesa di comprendere quali saranno i programmi immediati del gruppo, dopo mesi di fermo degli impianti, soprattutto in raffineria.