Gela. Nessuna contaminazione e autorizzazione integrata ambientale rispettata. Sono queste le conclusioni esposte in aula dal professore Federico Vagliasindi, specialista di ingegneria sanitaria e già consulente di diverse procure italiane, compresa quella che sta indagando sulle vicende dell’Ilva. Il docente universitario ha testimoniato davanti al giudice Ersilia Guzzetta, nell’ambito del dibattimento avviato contro Giuseppe Panebianco, attuale commissario liquidatore dell’Ato Cl2, ente che gestisce la discarica Timpazzo. I pm della procura l’accusano di non aver rispettato quanto previsto dall’Aia. Stando alle indagini, cinque anni fa, ci sarebbe stato anche un sospetto fenomeno di inquinamento della falda sottostante. “Non esiste alcuna falda acquifera – ha spiegato invece il consulente scelto dalla difesa di Panebianco – il sito non è inquinato”.
Il consulente in aula. Difeso dagli avvocati Maria Licata e Agatino Cariola, Panebianco ha sempre sostenuto la regolarità del suo operato, ribadendo come siano state adottate tutte le prescrizioni previste dall’autorizzazione integrata ambientale. “Il commissario Panebianco – ha aggiunto il consulente – ha anche nominato il direttore tecnico del sito e il responsabile del piano di sorveglianza e controllo”. A questo punto, proprio Panebianco verrà sentito all’udienza fissata per il prossimo ottobre.