Gela. Il dibattimento verrà aperto a gennaio, davanti al giudice Miriam D’Amore. In aula, il legale di parte civile (l’avvocato Carmelo Tuccio), che assiste la madre, la moglie e i figli dell’operaio Rocco Iacona, morto all’interno della discarica Timpazzo, ha preannunciato la richiesta di citare in giudizio aziende e compagnie assicurative. A processo, c’è un altro operaio, Graziano Alecci. E’ accusato di omicidio colposo. Il legale di parte civile ha avanzato l’istanza prima che il giudice possa aprire il giudizio. Se venisse ammessa, entrerebbero nel procedimento, come responsabili civili, le aziende che operavano in discarica al momento dell’incidente mortale e altri enti, oltre alle compagnie assicurative. L’imputato, lo scorso giugno rinviato a giudizio, avrebbe causato la morte di Iacona, travolgendolo mentre manovrava una pala meccanica. Per il quarantatreenne non ci fu nulla da fare. Morì sul colpo. L’incidente si sarebbe verificato forse per un’errata manovra dell’imputato. Difeso dall’avvocato Giuseppe Cascino, dovrà rispondere alle contestazioni.
Da quanto ricostruito da pm e carabinieri, la pala meccanica sarebbe stata usata nel tentativo di spostare un mezzo da lavoro, che era rimasto fermo in un’area non di cantiere. Iacona era alle dipendenze di un’azienda che si occupa di servizi interni alla discarica. In aula, si tornerà a gennaio e il giudice si pronuncerà sulla richiesta preliminare relativa alla chiamata dei responsabili civili.