Gela. Già le relazioni specialistiche dei periti, nominati dalla procura, avevano individuato una correlazione tra il decesso dell’insegnante trentasettenne Zelia Guzzo e la somministrazione del vaccino anti-Covid AstraZeneca. Il gip del tribunale, accogliendo l’opposizione all’archiviazione, avanzata dai legali della famiglia, ha disposto che le indagini devono proseguire. Nel provvedimento, il gip Francesca Pulvirenti scrive di “decesso eziologicamente collegato alla somministrazione del vaccino Covid 19 AstraZeneca”, riportandosi proprio alle conclusioni dei consulenti della procura. I pm della procura dovranno approfondire ulteriori aspetti, indicati nell’opposizione avanzata dopo l’iniziale richiesta di archiviazione. La procura aveva escluso eventuali responsabilità da parte dei medici che somministrarono la dose di vaccino. Le indagini però devono andare avanti, così ha stabilito il gip, “al fine dell’accertamento di eventuali profili di responsabilità anche di soggetti diversi dai sanitari che hanno somministrato il vaccino”, acquisendo la documentazione fornita da Astrazeneca per la commercializzazione del vaccino ma anche le circolari del Ministero della Salute con le linee guida per l’uso appunto del vaccino della casa farmaceutica. L’inchiesta, a questo punto, potrebbe diventare ancora più ampia.
La famiglia e i legali sono certi che ci sia stata una correlazione tra il decesso e la somministrazione del vaccino, così come indicato dagli esperti. Ora, toccherà ai magistrati della procura proseguire le verifiche, dopo che il gip ha accolto l’opposizione avanzata dai legali Valerio Messina e Antonio Cozza, che assistono la famiglia dell’insegnante. Davanti al gip, si ritornerà a luglio.