Morte Cusimano, assolto unico imputato: non ha causato il terribile incidente stradale

 
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I soccorritori sul luogo dell'incidente mortale

Gela. Era l’unico imputato per la morte del dipendente di banca trentottenne Fabrizio Cusimano. E’ arrivata l’assoluzione per l’agrigentino Diego Leone, che nell’estate di sei anni fa era alla guida della sua Opel Astra, quando Cusimano fu vittima di un gravissimo incidente. Il trentottenne era in sella ad una Triumph e stava facendo ritorno in città. Per lui non ci fu nulla da fare. Finì oltre il guardrail, lungo un tratto della Gela-Manfria. Anche i soccorritori non riuscirono a salvargli la vita. Leone era a processo con l’accusa di omicidio colposo. Il giudice Miriam D’Amore, al termine di una lunga attività istruttoria, ha disposto l’assoluzione con la formula “per non aver commesso il fatto”. La vettura dell’imputato non avrebbe urtato la moto della vittima, come ha invece spiegato il pm Pamela Cellura. Secondo il pubblico ministero, che ha ripreso le conclusioni della perizia tecnica redatta dall’esperto nominato dalla procura e le dichiarazioni di una testimone, l’Opel condotta dall’imputato avrebbe invaso, seppur parzialmente, la carreggiata della moto, facendo perdere il controllo al trentottenne. Cusimano, secondo il pm, indossava il casco. Dai banchi dell’accusa, è stata formulata la richiesta di condanna a due anni di reclusione. La linea della procura, invece, è stata contestata dai legali di Leone, gli avvocati Rosario Frigillito e Serena Lazzaro. Dalla perizia di parte, che è stata citata dai difensori, emergerebbe una dinamica del tutto differente.

Secondo i legali, sarebbe stato Cusimano, in sella alla moto, ad invadere la carreggiata, colpendo anche lievemente la vettura e poi finendo oltre il guardrail, dopo aver impattato con la segnaletica. Non è stato escluso neanche un eventuale malore. Una ricostruzione che sembra aver convinto il giudice, che ha emesso una decisione di assoluzione.

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