Gela. Una ricostruzione tecnica del tutto in antitesi con quella fornita nella relazione del perito, incaricato dalla procura. Secondo l’esperto di parte, scelto dalla difesa dell’agrigentino Diego Leone, l’incidente mortale che causò il decesso del trentottenne Fabrizio Cusimano si sarebbe verificato lungo la corsia di marcia dell’Opel Astra, condotta dall’imputato. Sarebbe stato Cusimano, in sella alla sua moto, ad impattare contro l’automobile, venendo sbalzato sulla barriera metallica del guard rail e finendo in un’area incolta, lungo la Gela-Manfria. Il perito, rispondendo alle domande della difesa di Leone (accusato di omicidio colposo) e del pubblico ministero Pamela Cellura, ha parlato di uno spostamento “a sinistra” della moto, che avrebbe colpito “in maniera longitudinale” l’automobile. Stando alla ricostruzione, il perito non esclude che Cusimano possa essere stato colpito da un malore, che gli avrebbe fatto perdere il controllo della moto. Nella perizia redatta dall’esperto scelto dalla procura, invece, si richiamano responsabilità di Leone, concludendo che l’impatto si sarebbe verificato lungo la corsia di marcia della moto.
La dueruote sarebbe stata urtata dalla Opel, che procedeva in direzione di Licata, mentre il dipendente di banca faceva ritorno in città.