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Morselli–Scerra, lo scontro “social” finisce in tribunale

Gela. Finisce nelle aule di tribunale lo scontro social tra l’assessore ai Lavori Pubblici, che detiene anche la delega alle pari opportunità, Romina Morselli e il consigliere di Fratelli d’Italia Sal...

A cura di Jerry Italia
10 ottobre 2023 13:00
Morselli–Scerra, lo scontro “social” finisce in tribunale -
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Gela. Finisce nelle aule di tribunale lo scontro social tra l’assessore ai Lavori Pubblici, che detiene anche la delega alle pari opportunità, Romina Morselli e il consigliere di Fratelli d’Italia Salvatore Scerra.

I due si erano scontrati a colpi di post, all’indomani della visita in città dell’assessore regionale Francesco Scarpinato, che nel suo passaggio gelese aveva ignorato l’amministrazione comunale.

Così al post in cui la Morselli faceva riferimenti espliciti ai guai giudiziari del consigliere Scerra per stigmatizzare la presenza dell’esponente regionale di Fratelli d’Italia, ha risposto a stretto giro di posta lo stesso consigliere meloniano appellando in un passaggio l’assessore “Faccia da cortigiana”.

Un passaggio che è diventato chiave per la querela presentata stamattina dalla Morselli, nella quale Scerra dovrà rispondere di diffamazione aggravata.

“Il mio non vuole essere semplicemente un atto di accusa contro un uomo che è anche un consigliere comunale – ha dichiarato la Morselli – quanto piuttosto un atto di difesa da parte di una donna contro la misoginia ed il dileggio”.

L’assessore Morselli non si ferma solo alla querela, e ha già inviato una lettera aperta ai vertici regionali e nazionali di Fratelli d’Italia affinchè valutino un episodio che la Morselli reputa offensivo nei confronti di tutte le donne.

“Mi sembra l’occasione giusta, nell’imminenza della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che si vada al di là delle semplici cerimonie o della solidarietà sterile – scrive la Morselli – Non voglio essere una donna alla quale uomini misogini e sessisti e irrispettosi danno della cortigiana nel silenzio generale di tutti, non voglio arrendermi all’idea che ricoprire un ruolo politico presupponga anche la libertà di offendere pubblicamente una donna nella convinzione che non ci saranno conseguenze. Per questo – conclude – nella mia tripla veste di donna, madre ed amministratore, ho scelto di non rimanere in silenzio”.

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