"Modello Provincia", "PeR" sceglie: che fa l'Mpa? Di Stefano, "contatti costanti, capirò dopo Pasqua"
L'incognita rimane concentrata intorno al simbolo dell'Mpa. Gli autonomisti, presenti nella giunta comunale del sindaco ma in Regione tra le file del centrodestra con il presidente Schifani, attraversano una fase di transizione

Gela. In giornata, dovrebbe essere più chiaro l'intendimento del laboratorio politico “PeR”, che ha risposto all'appello del “modello Provincia”, lanciato dal vicepresidente Ars Nuccio Di Paola. Il segretario regionale Miguel Donegani e i dirigenti locali e provinciali si vedranno nel primo pomeriggio e poi daranno comunicazioni sul tema. Gli esponenti di “PeR” sono stati espressamente citati da Di Paola, che li ritiene ovviamente alternativi al governo di centrodestra, sia in Regione sia a Roma. Il “modello Provincia” guidato dal sindaco Di Stefano guarda proprio al rilancio dell'ente territoriale, verso le urne della prossima settimana. Con il progetto per la Provincia, il sindaco Di Stefano, che se la vedrà con i due candidati di centrodestra, il primo cittadino nisseno Walter Tesauro e quello niscemese Massimiliano Conti, sta riuscendo a compattare non solo i civici e i progressisti che già lo sostengono nel governo cittadino ma pure altre formazioni, soprattutto quelle che avevano preso le distanze dal “modello Gela”. Con Di Stefano si sono schierati i renziani di Italia Viva e il gruppo nisseno di “Area civica”, oltre a “Mazzarino lab” e ad altre formazioni del territorio. Ci sono senza ombra di dubbio, a maggior ragione per le elezioni di secondo livello, sia i dem sia i pentastellati. Il coordinatore provinciale di “Sud chiama nord” Angelo Bellina, inoltre, ha spiegato che l'appoggio andrà a Di Stefano. Il sindaco, ieri, ha riunito la sua coalizione nel Vallone, a Sutera, ancora una volta per fare breccia e aggregare i piccoli Comuni. L'incognita rimane concentrata intorno al simbolo dell'Mpa. Gli autonomisti, presenti nella giunta comunale del sindaco ma in Regione tra le file del centrodestra con il presidente Schifani, attraversano una fase di transizione. Costituiranno “Grande Sicilia” e per le provinciali, almeno sul territorio, non si sono ancora pronunciati. Staranno con Di Stefano oppure vireranno su uno dei candidati di centrodestra, magari sulla scorta di indicazioni regionali? Al momento, si sa ben poco. Di Stefano, indipendentemente da qualsiasi coalizione a trazione centrosinistra, vorrebbe comunque il supporto dei lombardiani, ai quali ha dato spazio in giunta, mantenendo sempre un dialogo con tutta la dirigenza del partito. “Con gli esponenti dell'Mpa mi sono sentito costantemente in questi giorni – precisa brevemente – se mi appoggeranno? Lo capirò dopo Pasqua”. I dem, che con il sindaco vogliono sviluppare un progetto che potrebbe essere di lunga scadenza e ad ampio raggio, eventualmente in direzione regionali 2027, hanno confermato di non essere affatto contrari a un ricongiungimento di tutte le componenti locali del centrosinistra, compreso il laboratorio “PeR”. Su questa base, ritengono che l'esito delle provinciali, soprattutto se dovesse arrivare il risultato pieno, comunque potrà incidere sul governo cittadino. Sembra che gli esponenti del Pd possano spingere ancora di più, magari per una rivisitazione della giunta, in chiave centrosinistra, ma senza individuare spazi per quelle formazioni che la prossima settimana, alle urne, non sosterranno il “modello Provincia” del sindaco. Forse, gli autonomisti potrebbero essere a un bivio. Sarà Di Stefano ad avere l'ultima parola.