Gela. I giudici nisseni della Corte d’appello hanno confermato le due condanne emesse negli scorsi mesi a carico dei minori che fecero irruzione nell’ufficio postale di Settefarine. Venne esploso un colpo di arma da fuoco, che fortunatamente non causò conseguenze alle persone presenti, sia operatori sia utenti. Tre anni e un mese, ciascuno, a tanto ammonta l’entità delle pene confermate in secondo grado. La difesa degli imputati, sostenuta dal legale Davide Limoncello, nel ricorso è ritornata sui motivi salienti della decisione impugnata e ha fatto rilevare che comunque l’azione fu assai rapida, con i minori che successivamente si liberarono dell’arma e dello scooter usato per arrivare sul posto. Entrambi ammisero le loro responsabilità. Vennero arrestati dai carabinieri.
Riferirono, in sede di interrogatorio, che l’azione fu decisa per avere il denaro necessario all’acquisto di un altro scooter. Spiegarono che l’arma venne abbandonata perché non avevano alcuna intenzione di mettere a segno altre rapine. Per i magistrati d’appello, non sussistono condizioni tali da indurre ad una decisione diversa da quella della condanna.