Gela. Se ne sono andati, salvo ripensamenti, sbattendo la porta, dopo che il sindaco Domenico Messinese a quella porta li ha sostanzialmente accompagnati. Il sodalizio con alcuni fedelissimi della prima ora si è rotto e dopo l’azzeramento “light” della giunta, che ha dato vita alla terza compagine guidata dall’ex grillino, si sono susseguiti non pochi veleni. Adesso, gli stessi fedelissimi messi alla porta dal sindaco hanno ufficializzato la loro decisione politica, stanno con il numero due della giunta regionale, l’assessore all’economica Gaetano Armao. Tra i volti che balzano subito agli occhi, c’è quello dell’ex assessore all’urbanistica Francesco Salinitro, che nello scacchiere di Messinese sembrava davvero una pedina difficile da scalzare e, invece, è stato rimpiazzato da Giovambattista Mauro, nonostante il prg portato a casa. Salintro ha deciso di aderire all’Unione dei Siciliani, il movimento autonomista appena tenuto a battesimo proprio da Armao. Insieme all’ex esponente della giunta del sindaco Messinese, che ha già lasciato Sviluppo Democratico, c’è anche l’ex segretario cittadino del movimento del sindaco, l’altro fedelissimo della prima ora Emanuele Ferrara. Da Armao va anche un altro ex assessore della giunta Messinese, Flavio Di Francesco.
Il traffico merci sul Mediterraneo. Salinitro ha bagnato la sua adesione con un intervento, circa dieci minuti, nel corso della convention ufficiale dell’Unione dei Siciliani. Ieri, a Palermo, al Grand hotel Wagner, c’era pure un drappello di gelesi che ha scelto di stare con Armao. Nelle scorse settimane, era stato Emanuele Ferrara ad ufficializzare i contatti con gli uomini dell’assessore regionale all’economia, a cominciare dal coordinatore regionale Rino Piscitello. Salinitro, nei dieci minuti concessigli, ha dato una rispolverata alla voglia di autonomia della Sicilia, ha citato temi di economia internazionale e si è buttato su uno dei cavalli di battaglia di quella giunta della quale, fino a pochissimo tempo fa, era parte integrante. Non a caso, ha puntato sulla necessità di intercettare il traffico merci che si muove lungo le rotte del Mediterraneo e che, tra le altre cose, passa da Gela senza neanche fermarsi. “Gela ha già un porto attrezzabile e un retroporto adatto”, ha spiegato. Per ora, almeno su questo fronte, la giunta comunale non è ancora riuscita a strappare investimenti e progetti definitivi, ad eccezione di un masterplan presentato il giorno precedente alla discussione della mozione di sfiducia in consiglio comunale. Ora, ci penserà Armao?
Ma Ferrara che è stato nei ds, rifondazione comunista,poi movimento cinque stelle adesso con il centro destra.ma non starà lavorando a una pubblicazione sui partiti del intero arco costituzionale?