Gela. “La politica? La mia scelta va ben oltre. Ho lasciato la giunta nel tentativo di scuotere la città”. Maurizio Melfa, all’indomani della decisione di dimettersi, rinunciando all’incarico di assessore attribuitogli a dicembre dal sindaco Domenico Messinese, non è affatto tenero con la giunta della quale ha fatto parte fino a ieri. “Una giunta del non fare – continua l’imprenditore – tra le intenzioni e i risultati c’è di mezzo il mare. Hanno volontà, ma dove sono i risultati? Cosa è stato fatto in questi tre anni?”. Melfa, voluto proprio da Messinese e soprattutto dal vice Simone Siciliano, non usa mezzi termini. “È una sfiducia, la mia – continua – serve una coalizione che smuova la città. Non si può improvvisare. Non si possono fare riunioni che sembrano porti di mare, dove si entra ed esce a piacimento. Non si possono risolvere vicende ataviche, davanti ad un computer collegandosi a google”. Melfa lascia perché non crede più nel progetto Messinese.
Melfa lascia. “È semplice – ammette ancora – ho capito che non ha il profilo dell’amministratore. Spero che questa mia decisione possa provocare effetti. Non si può amministrare scontrandosi continuamente con il consiglio comunale o rimproverando i dirigenti davanti a tutti. Insieme ai tecnici del settore lavori pubblici, ho portato in giunta il piano triennale delle opere pubbliche a fine febbraio, quasi un record, ed è stato bloccato. Non si può amministrare senza un bilancio o paralizzando l’attività del consiglio comunale.”. Per ora, Melfa non si sbilancia, almeno quando si tratta di approdi politici. “Il mio appoggio alla Lega e ad Alessandro Pagano, alle politiche di marzo – conclude – non ha inciso sulla decisione. Io punto su onestà e capacità. Vado oltre i partiti. Ho appoggiato Pagano per queste ragioni. Lo stesso ho fatto con Angelo Caci alle regionali. Credo in queste doti e le premio”. Melfa parla quasi da leader politico, ma per ora si congeda dal municipio e dà il benservito, l’ennesimo, al sindaco.
Melfa lascia perdere perché c’è da farsi solo lo stomaco in frantumi. Hai ragione è un consiglio comunale di poca validità, purtroppo solo chiacchiere e fotografia su giornali con foto di gruppo.