Mazzarino, servizio rifiuti ridotto: "Siamo al degrado morale, Faraci si dimetta subito"
L'opposizione alla giunta del sindaco Faraci non usa mezze misure e ancora una volta spinge per un passo indietro del primo cittadino, privo peraltro di una maggioranza consiliare

Mazzarino. La riduzione del servizio di raccolta rifiuti, annunciata dal presidente della Srr4 Bancheri e dall'amministratore di Impianti Srr Picone, è la goccia che fa traboccare il vaso amministrativo. L'opposizione alla giunta del sindaco Faraci non usa mezze misure e ancora una volta spinge per un passo indietro del primo cittadino, privo peraltro di una maggioranza consiliare. “Mazzarino affonda, giorno dopo giorno, sotto il peso dell’inadeguatezza politica e dell’irresponsabilità amministrativa. A guidare questo disastro c’è un uomo solo, Mimmo Faraci. Il sindaco che, lo scorso gennaio, firmava con grande enfasi, insieme a quella che allora era la sua maggioranza, oggi ridotta a tre consiglieri su sedici, un impegno per saldare un debito milionario con la Srr4 e con Impianti Srr, da 1.420.045,40 euro, l'ha trasformato in lettera morta. Il 31 gennaio, in un comunicato carico di retorica e buone intenzioni, Faraci e i suoi parlavano di sfida comune, di responsabilità, di piano di rientro. Tutto falso – dicono i consiglieri Giuseppe Presti, Letizia Pistone, Giorgio Arena, Martina Selvaggio, Enzo Guerreri, Franco Lo Forte e Davide Virga - una narrazione costruita ad arte per placare i malumori, prendere tempo e guadagnare consensi, mentre dietro le quinte si decideva tutt’altro. Quel documento, oggi lo possiamo dire con chiarezza, ha tratto in inganno anche gli otto consiglieri comunali che allora lo hanno sottoscritto in buona fede, convinti che il sindaco volesse davvero affrontare e risolvere il problema. Erano pronti a dare il proprio contributo. Invece sono stati ingannati. Le loro firme sono state usate come scudo politico, mentre l’amministrazione, nei fatti, restava ferma. Tre consiglieri, gli unici a non firmare quell’atto, avevano già capito tutto. E oggi, alla luce dei fatti, è evidente che quella presa di distanza non era casuale: sono stati loro a determinare la crisi e a far nascere una pseudo-maggioranza di appena tre consiglieri su sedici. Un numero ridicolo ma sufficiente per tenere in piedi un’amministrazione fantoccio. Avevano un disegno ben preciso? Volevano svincolarsi dalla Srr e cambiare strategia sulla gestione dei rifiuti? O semplicemente volevano il controllo assoluto di una nave già in affondata? Qualunque fosse l’obiettivo, oggi ne paghiamo tutti le conseguenze”. I consiglieri non vedono altre prospettive se non quella della conclusione anticipata di questa esperienza amministrativa. “Le recenti parole del presidente della Srr Gianfilippo Bancheri, sono una sentenza, il Comune di Mazzarino non ha fatto assolutamente nulla. Nessun pagamento. Nessun accordo. Nessuna responsabilità. Il servizio di raccolta è stato ridotto all’umido. Il resto è degrado. Degrado delle strade, della città, delle istituzioni. Degrado morale. Mazzarino sarà più sporca, più sfiduciata, più in ginocchio che mai. Chi aveva il dovere di guidare, ha scelto di fuggire. Chi poteva ascoltare, ha preferito ignorare. Chi poteva collaborare, ha preferito comandare da solo. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, una città al collasso. A questo punto, non resta che una sola strada, l’unica dignitosa e necessaria – concludono - il sindaco Mimmo Faraci deve dimettersi. Subito. Per rispetto della città. Per rispetto della verità. Per rispetto di sé stesso, se ancora gli importa”.