Gela. La decisione del collegio penale del tribunale potrebbe arrivare a fine mese. In aula, torna una vicenda che allo stato attuale è tra quelle che più di ogni altra sta mettendo in difficoltà le casse del municipio, ora anche a rischio dissesto. Del mancato pagamento del maxi credito vantato dall’Ato Cl2 in liquidazione, per un totale di circa quattordici milioni di euro, è chiamato a risponderne l’ex dirigente del settore bilancio, Alberto Depetro. E’ a processo per questi fatti. L’inchiesta prese spunto dalla segnalazione giunta dall’ex commissario liquidatore dell’ambito, Giuseppe Panebianco. L’Ato rifiuti, ancora oggi, attende pagamenti per un totale di almeno quattordici milioni di euro, che non sono mai stati effettuati. Una sentenza del tribunale delle imprese di Palermo ha ribadito che Palazzo di Città deve pagare (l’amministrazione comunale ha presentato appello). E’ un debito molto pesante, maturato nel passato per mancati pagamenti dei servizi nella discarica Timpazzo, allora gestita proprio dall’Ato. Per la procura, Depetro non avrebbe proceduto ad istruire tutti i passaggi amministrativi necessari ad effettuare il pagamento. L’ex dirigente, anche in dibattimento, si è sempre difeso. In aula, ha già spiegato di aver adempiuto agli obblighi previsti per il suo ufficio, “esitando i crediti” che però “mancavano delle coperture” ad eccezione di una minima parte, circa duecentomila euro. Precisò che venne a conoscenza del credito “nel 2015” e che riguardava il settore ambiente. Dal municipio si è dimesso nelle scorse settimane, con la crisi aperta per il parere negativo dei revisori dei conti al bilancio di previsione.
In giudizio ha respinto ogni addebito e nel corso dell’attività istruttoria sono stati sentiti consulenti. In aula, Depetro spiegò che il Comune “non nega il credito” vantato dall’Ato. “Verrà spalmato e non c’è nessun rischio di default per l’ente”, riferì. A fine mese, il collegio penale potrebbe emettere il dispositivo, a conclusione della discussione delle parti.