Gela. Si è difeso, escludendo i maltrattamenti in famiglia, che gli vengono contestati ai danni dell’ex moglie e delle tre figlie. Un quarantacinquenne è a processo, davanti al giudice Eva Nicastro. In base alle accuse e a quanto spiegato dall’ex consorte e dalle figlie, avrebbe sempre mantenuto un comportamento autoritario, usando metodi violenti. L’ex moglie è parte civile, assistita dall’avvocato Vittorio Giardino. Il quarantacinquenne, difeso dal legale Salvo Macrì, ha invece descritto una quotidianità familiare, che lo avrebbe visto “isolato” rispetto all’allora consorte e alle figlie. Non avrebbe mai avuto modo di portare avanti un rapporto familiare sereno, così ha spiegato in aula. Ha escluso di aver picchiato l’ex moglie o le figlie, anzi ha riferito che in alcuni casi sarebbe stato aggredito. Ha fornito una versione dei fatti, certamente diversa da quella che l’ha portato a processo, proprio per maltrattamenti.
Secondo l’ex consorte e le figlie, invece, sarebbe stato lui ad avere metodi rigidi e violenti, senza mai curarsi delle conseguenze e prendendo sempre le distanze dai bisogni del nucleo familiare. L’istruttoria dibattimentale prosegue e saranno sentiti altri testimoni.