Legalità per una città diversa, in teatro istituzioni e studenti
Un grande evento per educare le nuove generazioni e ricordare le vittime di mafia
Gela. “Leggi la Legalità… contro ogni forma di violenza e illegalità” è il titolo dell’iniziativa promossa dall’Istituto Comprensivo Statale “San Francesco-L.Capuana” di Gela, in collaborazione con il Comune e l’associazione “La Casa di Maria: Cittadella”. Un evento speciale, ospitato al Teatro Eschilo, che ha trasformato una giornata scolastica in un potente momento di riflessione collettiva, testimonianza e impegno civico. L’obiettivo: parlare di legalità non come concetto astratto, ma come valore concreto da vivere ogni giorno, con azioni responsabili, educazione al rispetto e memoria delle vittime della criminalità organizzata. Lo slogan scelto per la parte artistica dell’evento, “…nei panni degli altri…”, ha voluto lanciare un messaggio chiaro: la legalità nasce dalla capacità di mettersi nei panni degli altri, di riconoscere l’umanità altrui, di comprendere le ferite, i sogni e le speranze delle persone che ci circondano. Protagonisti assoluti sono stati gli alunni della scuola secondaria di primo grado, guidati dalle docenti Gallo e Anzaldi, e i bambini del coro composto da studenti dell’infanzia, della primaria e della secondaria, coordinati dalle insegnanti Spinello e Puglisi. Attraverso parole, musica e performance artistiche, i ragazzi hanno dato vita a un racconto corale toccante e coinvolgente, dimostrando come l’educazione alla legalità passi anche dal linguaggio delle emozioni. A intervenire nel corso del convegno anche personalità istituzionali e del mondo associativo, che hanno arricchito il dibattito con riflessioni e messaggi forti. Particolarmente emozionante la presentazione del libro “Giuseppe Tallarita–Un sogno spezzato”, dedicato alla memoria di una vittima di mafia. Attraverso lo sguardo dei familiari, il libro racconta una storia vera, fatta di dolore ma anche di dignità e resistenza. La copertina del libro, con un padre e suo figlio, simboleggia l’amore familiare interrotto dalla violenza mafiosa. Le testimonianze dirette si sono rivelate il cuore pulsante dell’intera iniziativa. Ascoltare chi ha vissuto la mafia sulla propria pelle, comprenderne la devastazione, riconoscerne la presenza ancora attuale — sebbene oggi più subdola e silenziosa rispetto agli anni ‘90 — è un passo essenziale per sviluppare consapevolezza e spirito critico nei cittadini di domani. Presenze significative anche quelle di Luigi Lo Valvo, vice procuratore della Repubblica, che ha ribadito il valore dell’impegno collettivo contro ogni forma di illegalità e l’importanza di una giustizia vissuta come bene comune. Questo evento ha rappresentato molto più di un’occasione didattica. È stato l’emblema di un patto educativo e civico tra scuola, istituzioni e comunità. Un segnale forte: la legalità si costruisce giorno per giorno, con scelte, esempi, educazione e partecipazione. Per Gela, una città con una storia complessa e un forte desiderio di riscatto, questa iniziativa è un simbolo di speranza e di rinascita, dimostrando che la lotta alla mafia parte dai banchi di scuola e dalla voce dei giovani.
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