Gela. La fine anticipata dell’esperienza amministrativa del sindaco Domenico Messinese ha lasciato in sospeso tanti capitoli a Palazzo di Città. Tra questi, c’è quello della Ghelas. Negli ultimi mesi, la municipalizzata è stata al centro di scontri, diventati anche politici. L’amministratore delegato Franco Gallo, scelto direttamente dalla giunta, ha deciso di dimettersi, non condividendo diverse mosse assunte da Messinese e dal suo vice Simone Siciliano sul fronte gestionale della società. Adesso, senza giunta e consiglio comunale e in assenza di una guida vera e propria, bisognerà tracciare il futuro della società, che garantisce anche servizi amministrativi in municipio. Prima di lasciare Palazzo di Città, la giunta quater ha dato il via libera allo schema di contratto e alla carta dei servizi, che però non sono arrivati in aula. Da tempo, i sindacati del settore chiedono chiarezza sul futuro della municipalizzata e la questione continua ad avere effetti politici.
“Sentiamo che forze politiche e indipendenti vorrebbero intestarsi battaglie per risolvere problemi spinosi e delicati come la vicenda Ghelas – spiega il consigliere di DiventeràBellissima Anna Comandatore – nessuno può permettersi l’arroganza politica di spegnere incendi dopo essere stati piromani”. Chiaro il riferimento al fronte pro-sfiducia che ha voluto chiudere in anticipo le porte al governo Messinese. Comandatore e gli altri consiglieri del presidente Nello Musumeci (Vincenzo Cascino e Giovanni Panebiano), invece, hanno sostenuto l’ipotesi di un patto di fine mandato, giustificandolo con l’intenzione di evitare il commissariamento dell’ente. “Ognuno dei piromani deve assumersi la responsabilità di avere appiccato un incendio socio-economico e politico – conclude – dalle proporzioni catastrofiche”. La seduta di venerdì scorso che ha decretato l’addio al governo Messinese continua a produrre strascichi in municipio e non solo, in attesa di capire cosa verrà deciso in merito alle sorti della Ghelas.