Gela. Sono 55 i soggetti affetti da Alzheimer in città, 18 dei quali hanno frequentato il nuovo centro di cura dove ne vengono curati stabilmente 10.
Ad essere maggiormente colpiti sono le donne ultra-sessantacinquenni ma gli uomini non sono esenti. Il dato sulle persone affette dalla patologia potrebbe aumentare sensibilmente già dai prossimi mesi “grazie ad una attività di intercettazione dei pazienti Alzheimer che hanno un residuo di sufficienza”, assicura Benedetto Spoto, dirigente medico responsabile del nuovo centro di cura avviato il 14 maggio scorso in città dal Distretto sanitario che fa capo all’Azienda sanitaria provinciale (Asp Cl2) diretta da Carmelo Iacono. Domani, dalle 9 alle 13, presso i locali dell’ex chiesetta San Biagio, nel corso di un convegno verranno illustrati i dettagli della patologia e del nuovo centro di cura realizzato presso i locali comunali che hanno ospitato la ripartizione ai Servizi Sociali, in via Marsala. Prima di maggio i pazienti venivano seguiti in via ambulatoriale, le cure adesso vengono effettuate in regime di semi-residenzialità. “E’ stato fatto un interessante passo in avanti – assicura Benedetto Spoto – Adesso siamo in grado di garantire una terapia occupazionale, ovvero una serie di attività di socializzazione dei pazienti con lavori di gruppo dove fisioterapisti e logopedisti hanno un ruolo rilevante”. Il dirigente del Centro Alzheimer, Spoto, può contare di un’equipe medica non indifferente che comprende le figure professionali che vanno dal geriatra al neurologo passando per fisioterapisti, logopedisti, infermieri, operatori osa e una sociologa. Ad aprire i lavori del convegno sarà Giuseppe Piva, direttore del Distretto di Gela.