Gela. Nessun contatto con la giunta del sindaco Domenico Messinese ma, allo stesso tempo, il dente avvelenato quando si tratta di dem. Il capogruppo di Energie per l’Italia Luigi Di Dio lancia subito l’affondo verso gli esponenti del Partito Democratico, ad iniziare dal presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia. “Nel corso del dibattito sulla vicenda Eni, venerdì scorso in aula consiliare – dice – è stato riproposto l’avvio di un tavolo di lavoro che segua costantemente le evoluzioni dell’iter dell’accordo di programma e del protocollo di intesa. Quel tavolo, su nostra proposta, era partito già lo scorso anno. Poi, se ne sono perse le tracce perché il presidente del consiglio Alessandra Ascia l’ha accantonato. Adesso, a riproporlo sono proprio quelli del Pd. Hanno deciso di seguire la linea dell’opposizione alla giunta e la questione è tornata di loro interesse. Quando potevano essere tirate in ballo precise responsabilità dei loro esponenti nell’intera vicenda, invece, hanno preferito defilarsi”.
“Siciliano non è l’unico problema”. Di Dio, in qualità di presidente della commissione comunale sviluppo economico, ancora attende che il vicesindaco Simone Siciliano fornisca atti fondamentali, dal masterplan commissionato a Rina Consulting ai chiarimenti sul dossier Agroverde. “Siciliano? Non credo sia l’unico problema della giunta Messinese – continua – certo, non ricordo precedenti di un vicesindaco con tutte queste deleghe o in grado quasi di sostituirsi sistematicamente al primo cittadino. Il vero problema della giunta, però, è un altro. Difficilmente, il sindaco potrà chiudere un accordo con altre forze politiche. Non accetta il confronto sui programmi. Chi decidesse di appoggiarlo, sarebbe costretto solo a condividere le sue condizioni. Punto e basta. Per questa ragione, fino ad ora, è riuscito a chiudere accordi, magari solo con singoli consiglieri. Spero di sbagliarmi, ma non vedo altri scenari possibili, almeno immediati”.