Gela. La drammatica scia di morti per tumore e altre patologie non smette di annoverare vittime in città. Davanti alla malattia conclamata neanche l’intervento dei medici può nulla. Un dato su tutti, probabilmente, conferma che la cappa di lutti sta soffocando il territorio locale, ma anche quello dei comuni vicini. Il neo manager dell’Asp Alessandro Caltagirone ha appena autorizzato una spesa complessiva, comunque solo “presuntiva”, di circa 2 milioni 500 mila euro per le cure palliative a domicilio, quelle rivolte ad alleviare le sofferenze dei troppi malati terminali, che spesso cessano di vivere nelle loro abitazioni. Un budget stanziato dall’Asp, superiore sia a quello del 2018 sia a quello del 2017. Un aggiustamento al rialzo giustificato dal “notevole aumento della domanda assistenziale per cure domiciliari palliative”.
Soldi che servono a coprire i costi degli interventi, effettuati da consorzi privati che operano in convenzione con Asp. Un aumento preoccupante. Dietro ai numeri e alle somme stanziate, infatti, ci sono centinaia di casi che si concludono con la morte.