Gela. A Palazzo di Città arriva la svolta? Dopo tre anni e tre diverse giunte, il sindaco Domenico Messinese lancia un appello aperto ai partiti ma anche ai deputati del territorio. Una scelta che giunge, dopo l’addio, tra gli altri, di un fedelissimo di ferro, l’ex assessore al bilancio Fabrizio Morello, e mentre si riparla di mozione di sfiducia, con gli esponenti locali di Noi con l’Italia che hanno avviato un giro di consultazioni. “Amministrare Gela, non è facile. In questi anni ho sempre agito con responsabilità e amore verso la mia città, cercando di risolvere vecchi e nuovi problemi, da quelli ordinari a quelli più gravi come l’alta esposizione debitoria dell’ente, l’inadeguatezza dei servizi sanitari, la chiusura improvvisa dello stabilimento petrolchimico e il risanamento ambientale – dice Messinese – la nostra gente merita di essere rappresentata al meglio nei suoi organi di governo, dal sindaco e dagli assessori come membri di un organo collegiale dell’ente, delegati all’esercizio degli indirizzi politici della giunta, fulcro essenziale del mio lavoro, all’importante consiglio comunale e all’autorevole deputazione tutta”.
Insomma, dalla guerra incrociata con il consiglio, diventato una trincea per Messinese e i suoi, agli elogi in tempo di crisi politica profonda. “La giunta sta svolgendo un lavoro certosino di innovazione della macchina amministrativa, puntando a far aumentare il senso di riconoscimento nelle istituzioni da parte dei cittadini – dice ancora – far accrescere la credibilità nell’istituzione è di fatto il principe dei risultati che ci attendiamo. Oggi, dunque, è più che mai necessario un momento di riflessione comune da parte di tutti i protagonisti della politica locale ed è per questo che a brevissimo chiederò ai partiti ed ai movimenti rappresentati in consiglio comunale, ai singoli consiglieri indipendenti, ai deputati della provincia, di avviare quel dialogo costruttivo per lavorare in sinergia, volta a dare una spinta propulsiva che riduca i tempi per la risoluzione di grandi temi, come il lavoro, la gestione dei rifiuti, la riconversione industriale, il miglioramento dei servizi sanitari”. Probabilmente, con tre anni di ritardo, Messinese ha capito che quei pochi punti del suo programma rischiano di saltare, con i debiti sui rifiuti che stanno soffocando le casse dell’ente. Le consultazioni con tutti i partiti le fece anche due anni fa, i risultati furono tutt’altro che apprezzabili. Molto dipenderà anche dalla presenza ingombrante del vicesindaco Simone Siciliano, che i partiti hanno più volte chiesto di mettere da parte. “Siamo convinti che l’alto senso del dovere di tutti, prevarrà sulle logiche conflittuali, per un nuovo e sincero inizio“, ha chiosato il sindaco.
Non mi e’ sembrato tanto corretto con i cittadini che lo hanno votato con altri ideali , avrebbe dovuto dimettersi subito dopo essere stato cacciato dal M5S , invece e’ rimasto attaccato alla poltrona.